Un matrimonio con la Fiorentina annullato di comune accordo e uno “riparatore” con il Tottenham al quale si sono sguaiatamente opposti vari tifosi londinesi: è assai movimentata la situazione per Gennaro Gattuso, che dopo una burrascosa separazione dal Napoli (soprattutto da Aurelio De Laurentiis) sta vivendo tensioni su più fronti e sta sperimentando una pratica purtroppo sempre più comune in particolare nel mondo anglosassone, quella del tentativo di cancellazione (quella cancel culture che, visto che non l’hanno ancora incontrata nel proprio salotto, secondo alcuni presunti intellettuali italiani non esiste).
Con la campagna ostile che a quanto pare ha dato i suoi frutti (con la complicità del datore di lavoro che “non vuole problemi”, complicità che di norma negli Usa e in Gran Bretagna non manca), siamo di fronte a un caso di cancel culture praticamente da manuale: il caso in cui una rumorosa minoranza sui social chiede al tuo datore di lavoro la tua testa per motivi soggettivi, perché si sente offesa, di solito da pensieri che hai espresso o da battute che hai fatto in tempi ormai andati, pensieri o battute che vengono riesumati per l’occasione, cercando tra tweet o interviste magari di oltre un decennio prima (perché, come ha scritto il comico Mohanad Elshieky, ormai “Twitter è un LinkedIn per persone che stanno cercando di perdere il lavoro”).
Da un lato c'è il fronte di coloro che più o meno legittimamente hanno manifestato il proprio rigetto nei confronti di Rino per il suo atteggiamento tattico ritenuto troppo difensivo o per la volta che, da giocatore del Milan, nel 2011 durante una celebre lite in campo aveva preso per il collo l’allora viceallenatore del Tottenham Joe Jordan. Ma c’è anche e soprattutto il battage che ha portato hashtag come #NoGattuso e #NoToGattuso tra i trending topic su Twitter in Inghilterra. Un battage incentrato su accuse di omofobia e misoginia (ma anche sessismo e razzismo) nei confronti di Rino. Accuse “fondate” su due dichiarazioni, una del 2008 e una nel 2013.
Uno dei commenti contestati a Gattuso è (riportiamo le dichiarazioni originali in italiano) “Le nozze tra gay non mi trovano d'accordo. Mi scandalizzo perché credo nella famiglia fin da bambino: per me, il matrimonio è tra un uomo e una donna. Anche se siamo nel 2008 e ognuno può fare quello che vuole, questa roba mi sembra molto strana”. L’altra frase incriminata risale a quasi otto anni fa, quando Rino era al Milan e si parlava di affiancare nella dirigenza a Galliani Barbara Berlusconi: “Penso che per uno come Galliani bisogna avere maggior rispetto. Io le donne nel calcio non le vedo molto bene, mi dispiace ma è così”.
Gli screenshot degli articoli di testate britanniche che all’epoca riportarono quelle dichiarazioni hanno cominciato a circolare diffusamente con annessi commenti come “Non voglio questo tizio nella mia squadra. Assumere un omofobo sessista è sputare in faccia al mondo moderno” o “Non possiamo sostenere un allenatore che non sostiene tutti. Per i commenti di Gennaro Gattuso sulle donne e sulla comunità Lgbtq non c’è posto nel Tottenham, né nel calcio”.
C’è anche chi ha minacciato di “dimettersi ufficialmente da tifoso” degli Spurs nel caso in cui arrivasse Rino.
Quel che certo è che nel frattempo Gattuso se n’è andato da Firenze (unico allenatore viola imbattuto, ha ironizzato qualcuno), dopo appena tre settimane o poco più. Perché? Di mezzo ci sarebbero il mercato e il ruolo del procuratore Jorge Mendes, del quale anche Gattuso è assistito: “Inizialmente – riporta oggi Repubblica – il tecnico e la dirigenza viola individuano profili adatti al gioco dell'allenatore calabrese. Si trattano fra gli altri Sergio Oliveira e Corona del Porto, e Guedes del Valencia. Tutti della scuderia Mendes. Secondo la Fiorentina le commissioni e i prezzi dei cartellini lievitano a dismisura per l'irritazione di Commisso (il Tgr Rai Toscana avrebbe parlato di una quarantina di milioni per cinque giocatori, ndr). Gattuso, che al Milan lasciò lo stipendio e in carriera non ha mai ingaggiato giocatori di Mendes, pretende una rosa pressoché completa per il ritiro e chiede garanzie. Ma le trattative sfumano, subiscono brusche frenate anche su altri profili non riconducibili a Mendes. I toni si fanno tesi e volano anche alcune parole di troppo. Così nel giro di pochi giorni si interrompono i rapporti e si trova una risoluzione che permetta alla Fiorentina di non avere a carico un altro stipendio e a Gattuso di liberarsi subito”.
Liberarsi per andare teoricamente al Tottenham del nuovo dg Fabio Paratici, una volta sfumate le opzioni del ritorno di Pochettino, dell’arrivo di Conte e pure di quello di Fonseca (che potrebbe sostituire Rino alla Fiorentina). Ma, stando a quanto riportano varie testate specializzate, in queste ore la dirigenza degli Spurs dopo la campagna social contro Gattuso avrebbe prontamente deciso di fare marcia indietro. A proposito di "sputare in faccia al mondo moderno".