“Fabio Quartararo non ha voluto scegliere il motore più potente”. È questa, in breve, la versione di David Dumain, ex pilota e giornalista francese ben inserito nel motomondiale. Nel dettaglio, Dumain sostiene che Yamaha non abbia rinunciato al nuovo propulsore per una questione di affidabilità (come invece hanno dichiarato a fine stagione Lin Jarvis e Maio Meregalli) ma che sia stata una scelta di Fabio Quartararo. “Gli ingegneri Yamaha avevano preparato un motore per Fabio Quartararo che sulla carta aveva più potenza”, le parole del giornalista per FrenchRacing. “In pista, una volta montato, l’aumento di potenza non è stato così evidente e per guadagnare ancora il motore è stato allargato e rimontato nel telaio, il che ha generato un comportamento diverso della moto che Quartararo non ha apprezzato. Non ha voluto scegliere l'opzione del motore più potente ”. Il che, aggiunge Dumain, è stata la motivazione principale per cui la stagione del francese è andata in calando: “Secondo me è stato uno dei motivi del suo fallimento di quest’anno, avrebbe dovuto provare a correre con questo motore. La prima parte della stagione sarebbe stata più difficile, la seconda però avrebbe dato una chance al prodotto che la Yamaha aveva immaginato e prodotto”.
Parole, queste, che sono arrivate in fretta al diretto interessato, al punto che a smentire la versione di Dumain è stato proprio Fabio Quartararo. Se l’ha fatto sui social - senza passare dall’ufficio stampa - è perché probabilmente la realtà è piuttosto diversa da così, anche se evidentemente altrettanto bizzarra: che in Yamaha le cose non stessero andando per il verso giusto era già piuttosto chiaro a fine 2021, lo è stato durante i test invernali e, soprattutto, lo si è visto durante tutta la stagione. A inizio anno, lo ricordiamo tutti, Fabio ha rivolto parole durissime ai suoi ingegneri prima di concentrarsi esclusivamente su quello che poteva fare lui, cioè vincere le gare e prendere il meglio da ogni situazione, il che lo ha portato vicinissimo al titolo contro ogni aspettativa. A Valencia l'idea era chiara: foglio bianco e ripartire, ammettere i propri errori anche, soprattutto da parte di Yamaha.
A preoccupare però è stata la prestazione del prototipo 2023 ai test di Valencia, quando sia Quartararo che Morbidelli si aspettavano di mettere le mani sul motore già provato a Misano (e in altre occasioni da Cal Crutchlow) e invece si sono ritrovati con la stessa potenza di sempre, chiudendo le interviste con un laconico “dobbiamo capire” che ricorda tanto i momenti bui della Ferrari. Una situazione talmente bizzarra da far pensare che in Giappone avessero avuto dei problemi logistici con le casse contenenti i motori. Se c’è una certezza comunque, è che senza squadra satellite e con due piloti di pessimo umore di tempo per sbagliare non ce n’è più, motivo per cui quel motore tanto richiesto dai piloti molto probabilmente sarà in pista 10 febbraio, per i test di Sepang.