“Avevo dolore nonostante fossero passati giorni e mi sono sottoposto a ulteriori accertamenti che hanno evidenziato una piccola frattura” – La frase è di Luca Marini, ma potrebbe averla detta anche Pecco Bagnaia. Perché i due piloti della Desmosedici si sono ritrovati a fare i conti con una storia comune e che, nel recentissimo passato, aveva riguardato anche altri piloti della MotoGP. Pecco Bagnaia, infatti, dopo l’incidente di Le Mans con Maverick Vinales, ha scoperto solo dopo essere tornato a casa da giorni di avere una piccola frattura all’astragalo. Luca Marini, invece, la frattura l’ha scoperta ieri e è al pollice (lo stesso che gli faceva molto male dopo il botto con Alex Marquez).
Stessa cosa, non più di qualche settimana fa, era capitata anche a altri piloti a cui sono stati diagnosticati infortuni più seri di quanto si pensasse solo a diversi giorni di distanza. Viene da chiedersi il perché di questo fenomeno dell’infortunio a scoppio ritardato e abbiamo provato a dare una spiegazione, lasciando stare, però, le solite teorie strampalate. Sì, perché ci sono già anche quelle e quella predominante mette in discussione lo staff medico che ha sostituito la mitica Clinica Mobile del Dottor Costa. Per carità, ok l’affetto verso il medico che per una vita s’è preso cura dei piloti, per Michele Zasa e tutti gli altri della Clinica Mobile, ma pensare che oggi la MotoGP si serva di medici di serie b ci sembra decisamente troppo. E pure un po’ offensivo.
Molto più probabile, piuttosto, è che, grazie alle dotazioni di sicurezza dei piloti, gli infortuni hanno entità minime che sul momento, tra versamenti e fase infiammatoria, non vengono rilevate dagli esami diagnostici fatti nell’immediatezza. Salvo poi manifestarsi a distanza di giorni a causa del dolore che persiste e di nuovi e più approfonditi esami a cui i malcapitati si sottopongono, come ci hanno spiegato alcuni specialisti a cui abbiamo chiesto il perché degli “infortuni a scoppio ritardato”. E’ esattamente quello che è successo a Pecco Bagnaia e pure a Luca Marini, con i due ducatisti che, comunque, potranno correre al Mugello.
“Dopo l'incidente in Francia – fanno infatti sapere dal Team Mooney VR46 - Luca Marini è stato sottoposto questa settimana a ulteriori accertamenti con il professor Luigi Tarallo, che hanno rivelato una lesione al trapezio del polso destro. Il Prof. Tarallo monitorerà l'evoluzione dell'infortunio, che non dovrebbe comunque compromettere la partecipazione di Luca al Gran Premio d'Italia”.