Due secondi al giro. Tanto è il gap che c’è attualmente tra l’Energica della MotoE e le Moto3 in quasi tutti i circuiti del motomondiale. Un distacco dovuto al maggiore peso delle elettriche, ma anche, chiaramente, a prototipi che al momento non hanno potuto sviluppare tutta la tecnologia, sempre più alle prese con il muro insormontabile del troppo peso dovuto alle batterie o della nulla autonomia. Dall’anno prossimo, però, la sfida la raccoglierà Ducati, con quelli di Borgo Panigale che sembrano aver preso molto seriamente l’impegno, visto che anche Michele Pirro, collaudatore della Desmosedici, è da mesi al lavoro per aiutare ingegneri e tecnici a mettere a punto una moto che risultasse il più simile possibile nelle prestazioni a quelle spinte da motori termici.
Il paragone, manco a dirlo, adesso non può neanche essere azzardato, almeno per quanto riguarda la MotoGP, ma ci si può provare con le piccole Moto3. E è quello che Ducati intende fare. A ammetterlo è stato addirittura Gigi Dall’Igna che, in una intervista rilasciata a Speedweek, ha svelato la forte collaborazione con gli ingegneri di Audi in Germania che si occupano della gamma elettrica. “Parliamo sempre con il Gruppo Audi per garantire la migliore tecnologia possibile per le nostre moto – ha detto Dall’Igna - La cosa più difficile di questo progetto è che devi costruire una moto molto pesante. Non è l'obiettivo che si persegue di solito quando si fanno mezzi da corsa, ma penso che abbiamo trovato un buon equilibrio in questo progetto nel suo insieme. Sono contento dei risultati che abbiamo raggiunto finora. Il peso sarà di poco superiore ai 200 kg e battere i tempi delle Moto3 è il nostro obiettivo. Con la tecnologia attuale, è impossibile pensare di sostituire la MotoGP con una propulsione puramente elettrica e, a dire il vero, non è nemmeno questa la nostra intenzione".