Di problemi da inizio stagione ne ha avuti un bel po’ e non è una novità che Pecco Bagnaia ha dovuto pensare molto alla sua situazione. Però non s’è tirato mai indietro quando gli hanno chiesto del mercato e quando ha dovuto dire la sua sulle scelte di Ducati per la prossima stagione. Senza togliere nulla a Enea Bastianini e Jorge Martin, che sono i principali candidati a salire sulla Rossa ufficiale, Bagnaia ha più volte detto, in passato, che gli sarebbe piaciuto dividere ancora il box con Jack Mller.
“Lo conosco da tempo – aveva dichiarato poco più di 4 settimane fa – tra di noi c’è un ottimo rapporto e collaboriamo tantissimo, perderlo sarebbe un peccato ma non spetta certo a me dire a Ducati cosa deve fare”. Quasi un appello, quello di Pecco, che poi è puntualmente caduto nel vuoto, visto che Jack Miller nel frattempo non ha trovato un accordo con quelli di Borgo Panigale e ha puntato diritto verso KTM, dove dividerà il box con un altro mago della pioggia come lui: Brad Binder. E così, dopo Assen, a Pecco l’hanno chiesto di novo: chi vorresti come compagno di squadra tra Enea Bastianini e Jorge Martin? Una domanda a cui nessun pilota vorrebbe mai rispondere, con Pecco che, forte del podio appena fatto, s’è giocato la carta dell’amicizia e della diplomazia. “Sono molto contento di aver fatto questa gara contro Marco Bezzecchi – ha detto il pilota della Ducati - sono felice per lui e per la sua squadra, penso che festeggeremo insieme. Certo sarebbe bello avere il Bez nella mia squadra, ma non voglio entrare in queste discussioni. Chiunque sarà il mio compagno starà bene con me, insieme porteremo avanti il nostro lavoro per essere parte della squadra”.
Una squadra che, per quanto riguarda questa stagione, sembra aver trovato anche la strada giusta per stessa ammissione di Pecco, che si è assunto buona parte della responsabilità per i punti persi da Fabio Quartararo: “Io so di essere veloce – ha concluso – So che lavorando correttamente ho la possibilità di lottare per la vittoria e il podio. Al Sachsenring, così come a Barcellona, in tutte le tornate avevo lavorato per la gara, ma poi avevo commesso degli errori. A volte sono stato sfortunato, ma ero sempre veloce, quindi era più facile ricominciare. A Assen avevo paura di cadere, di fare un altro errore, ho cercato di gestire tutto al meglio, anche quando ha iniziato a piovere e è andata bene così. Vado in vacanza più sereno e consapevole”.