Uno c’è arrivato con le stampelle, l’altro invece è già lì. Di chi stiamo parlando? Di Michele Pirro, collaudatore Ducati, e di Alvaro Bautista, neo campione del mondo del World Superbike impegnato proprio in questi giorni a Jerez per i test delle derivate di serie. I conoscono, sono colleghi, lavorano per lo stesso marchio e, adesso che potrebbe servire, sono anche pronti a scambiarsi di sella. Il test team della MotoGP di Ducati, infatti, ha in programma una ulteriore due giorni di test per mettere a punto l’ultimo sviluppo della Desmosedici 2024, ma la condizione fisica di Pirro è quello che è dopo il brutto incidente nel round finale del CIV.
Il pilota pugliese ha scelto di stringere i denti e esserci, ma è chiaro che il dolore alla gamba è tanto e che anche i movimenti sono condizionati dai postumi dell’intervento chirurgico a cui ha dovuto sottoporsi. Ha comunque vestito tuta e stivali e è sceso in pista, ma in queste ore sta montando un’altra suggestiva ipotesi per gli altri test che si dovranno fare prima di Valencia. “Quando la MotoGP chiama bisogna andare – ha detto Pirro, con il solito stoicismo – Questa due giorni di test sarà molto importante perché bisognerà mettere insieme un po’ tutte le cose che abbiamo provato nel corso della stagione, per preparare la moto con cui i piloti ufficiali Ducati affronteranno i test di fine stagione a Valencia. Per quanto mi riguarda stringerò i denti e farò il massimo come sempre, ma è chiaro che non sto benissimo”.
Un dato di fatto che potrebbe costituire un problema in più per Ducati, tanto che a farsi avanti in prima persona e a venire in soccorso all’azienda di Borgo Panigale è stato proprio il campione del mondo della Superbike, Alvaro Bautista: “Due settimane fa ho fatto dei test MotoGP per la Ducati, perché avevano alcune parti da provare per il 2024. Il piano, attualmente, è che Pirro faccia tutti gli altri test in programma, ma se non potrà io sono qui. Forse posso fare qualche giro sulla moto da GP per raccogliere alcuni dati per la Ducati. Sarebbe un bene anche per me perché così potrei sviluppare un po’ di feeling prima di volare a Sepang, dove sarò in griglia come wildcard”.
Intanto, nella due giorni di test di Jerez, saranno in pista anche i prototipi 2024 di Aprilia, con Lorenzo Savadori, e di Honda, con Stefan Bradl che sta lavorando per mettere a punto la RC213V del dopo Marc Marquez. Una moto, quella provata da Bradl a Jerez - e che sarà verosimilmente affidata, oltre a Joan Mir, a Fabio Di Giannantonio nel 2024 – che ha attirato la curiosità dei presenti non tanto per le novità estetiche, ma per il sound. “Fa un rumore completamente diverso da quello che abbiamo sempre sentito – si legge su SpeedWeek - sembra una moto dotata di KERS quando si avvicina alle curve, con un rumore molto acuto e quasi elettronico . Ovviamente non si tratta di un KERS, poiché è vietato, ma è ovvio che la Honda stia testando qualcosa di molto nuovo per la sua moto 2024”.