È arrivato il momento di stringere i denti, per Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo di Formula 1, che dal 2007 ha vinto almeno un Gran Premio a stagione, sta affrontando l'inizio di mondiale più duro della sua carriera nella massima serie dal 2009. È tempo di stringere i denti perché per Hamilton questa situazione non significa soltanto accettare il fatto che, dopo quasi una decade al top, anche la sua Mercedes stia passando un periodo complicato e che l'ambizioso progetto per il 2022 non abbia dato (fino a questo momento) i frutti sperati.
Hamilton è un pilota esperto, conosce il grande lavoro della sua scuderia e sa che i mondiali di Formula 1 - soprattutto se lunghi e tortuosi come quello che ci aspetta in questa stagione - sono maratone più che prove di velocità sulla breve distanza. La macchina può e deve migliorare, già a Melbourne assicura Toto Wolff ci saranno modifiche e aggiornamenti, ma la speranza di una lotta per il campionato al momento appare molto lontana.
Ma non è questo, a destabilizzare di più il campione del mondo. Il problema per Lewis, a questo punto della propria carriera, sono semplicemente le tempistiche. Quelle che lui ha azzeccato sempre, cambiando scuderie nel momento giusto, andando a correre nelle squadre migliori, diventando subito leader e mai secondo pilota. Le tempistiche che, insieme a talento e velocità, lo hanno reso sette volte campione del mondo di Formula 1.
Quella tempistica oggi sembra averlo fregato. Proprio nel momento più difficile della propria carriera, dopo la sconfitta più assurda e cocente che si possa immaginare, quella su Max Verstappen ad Abu Dhabi 2021, Hamilton deve ora affrontare anche le difficoltà del team.
Proprio dopo essere tornato, mentre in molti già lo consideravano vicino al ritiro, per vincere l'ottavo titolo e diventare il pilota più vincente di tutta la storia della F1, proprio adesso la "squadra perfetta" inizia a perdere colpi. Se fosse successo a inizio 2021 le cose sarebbero andate molto diversamente ma oggi, in questo anno di enorme cambiamento per il circus e dopo le polemiche che hanno accompagnato il finire della stagione, oggi queste difficoltà pesano sulla sua schiena come macigni.
Si aggiungono all'età che avanza, al normale desiderio del poliedrico Hamilton di dedicarsi anche ad altro nella propria vita e non solo alle corse automobilistiche e alla nuova presenza di un giovane e agguerrito compagno di squadra, George Russell, che ha tutto da dimostrare e voglia di mettere in mostra il proprio talento.
Ora per Lewis inizia così la parte più dura. Il momento più complicato della propria carriera. Non è solo una difficoltà, una lotta nelle retrovie, un periodo di stallo e attesa mentre cerca di capire se Toto Wolff riuscirà a riportare la W13 in lotta per il titolo. Questo per Hamilton è il momento del cambiamento più profondo. Quella transizione, quel passaggio generazionale, che nella storia della Formula 1 abbiamo visto decine di volte ma al quale sembra impossibile abituarsi.
Dovrà decidere, Hamilton, se lottare per rimanere dentro questa corsa, se accettare i risultati di questa stagione, fidarsi del proprio team, di sé stesso e del suo nuovo compagno di squadra, o se lasciare un mondo che lo ha già consacrato, anche senza l'ottavo titolo mondiale, il più vincente di tutti i tempi.