Si prepara ad affrontare una nuova stagione in pista, Toto Wolff, dopo il complicato mondiale 2021 che ha visto la sua Mercedes trionfare nel campionato costruttori ma perdere il titolo in quello piloti, conquistato all'ultimo giro dell'ultima gara ad Abu Dhabi dall'olandese Max Verstappen.
Le sconfitte però non spaventano Wolff, che nella vita ha imparato ad affrontare la durezza della sconfitta e dell'umiliazione, ma anche la forza della rinascita. A raccontare il suo percorso, e i grandi risultati ottenuti negli ultimi anni, è stato lo stesso team principal, che in una lunga intervista al The Times ha ripercorso alcuni dei momenti più importanti della sua carriera.
Tra questi sicuramente il conflitto interno, nel 2016, tra i due piloti della squadra, Nico Rosberg e Lewis Hamilton, che dopo l'incidente al via del Gran Premio di Austria, Wolff ha minacciato di licenziare: "Ho usato parole dure, che non posso ripetere. Tutti, dai piloti agli ingegneri, fissavano il pavimento quel giorno. Ho detto: "La prossima volta che vorrete buttarvi fuori l'un l'altro, pensate a tutte le facce qui, e poi ci penserete due volte. Poi ho aggiunto che se fosse successo di nuovo, non avrei esitato a sostituirli entrambi".
Un mondiale, quello del 2016, che è stato anche uno spartiacque per la carriera di Hamilton e per la sua permanenza in Mercedes. Dopo il successo di Rosberg infatti il campione britannico sembrava aver perso fiducia in se stesso e nell'interno team, arrivando a un tipo di rapporto con Wolff che lo stesso Toto definisce "glaciale". Le cose sono poi cambiate nel corso di una cena di Natale organizzata a casa Wolff: "Eravamo in cucina e gli ho detto che anche se Susie e io a volte siamo in disaccordo su delle questioni non ci sarebbe mai venuto in mente in divorziare. "Ed è lo stesso con te Lewis - gli ho detto - io non voglio il divorzio. Tu sei il miglior pilota in Formula 1, ti voglio sulla nostra macchina e voglio fornirti l'auto migliore per poter vincere". Quel giorno la conversazione è stata molto pesante, siamo arrivati ai ferri corti e dopo quattro o cinque ore in cucina ci siamo ritrovati su un piano completamente diverso".
Da quel giorno le cose tra i due sono cambiate profondamente, e il rapporto non è più stato lo stesso. Ne parla con una consapevolezza disarmante, Toto Wolff, e con una sicurezza che spesso mette in difficoltà gli avversari nel paddock, i giornalisti che lo intervistano, gli uomini e le donne che con lui hanno a che fare. Fa riflettere quindi che lo stesso team principal parli, senza tabù, di salute mentale, aiuti psicologici e terapia. Nel corso della lunga intervista rilasciata infatti, Wolff ha infatti dichiarato: "Vado da uno psichiatra dal 2004, penso di aver fatto più di 500 ore di terapia. Ho sofferto "mentalmente", spesso mi succede ancora. Ottenere aiuto è un modo per superare i miei problemi e mi ha aiutato ad accedere a un potenziale non sfruttato che avevo e che oggi so usare. Senza entrare troppo nei dettagli, sentirsi depressi, sentirsi inadeguati, non è un problema che ha a che fare con quanto famoso o ricco sei. Tutto dipende da come ti percepisci. Persone di alto profilo che sembrano avere tutto in realtà stanno spesso lottando contro qualcosa".