Dopo indiscrezioni e anticipazioni, Yamaha ha ufficializzato la presenza di Cal Crutchlow a Motegi, dove il britannico correrà da wildcard in quanto collaudatore ufficiale. Crutchlow, ufficialmente fuori dalla MotoGP da fine 2020, si è ritrovato a correre le ultime sei gare dello scorso anno per prendere il posto di Andrea Dovizioso nel Team RNF, ritiratosi a Misano per mancanza di risultati ed interesse per il campionato. Oltre a questo, Crutchlow ha corso quattro gare nel 2021 sostituendo Franco Morbidelli prima, infortunato, e Marverick Vinales poi. Considerando la situazione di crisi in cui versa la Yamaha in questo periodo, c’è quasi da stupirsi del fatto che l’inglese non sia stato chiamato prima, magari per i test a Jerez dello scorso aprile considerando che con il passaggio di Razlan Razali all’Aprilia manca team satellite.
Ad ogni modo, Cal guiderà una Yamaha M1 con livrea Yamalube RS4 GP Racing Team, che nelle colorazioni riprende vagamente la moto di Jorge Lorenzo e Ben Spies in pista una decina d’anni fa. Crutchlow, dal canto suo, ha voluto omaggiare il title sponsor con un piccolo messaggio sotto all’annuncio ufficiale pubblicato sui social: “Giusto! È il momento di mettere il lubrificante!” ha scritto, ricordando al mondo delle corse - in un paio di parole appena - perché ci è mancato così tanto. Più seriamente, in un comunicato stampa, Crutchlow ha spiegato che la squadra sarà anche impegnata in diverse sessioni di test: “Sono felice di avere la possibilità di correre a Motegi con lo Yamalube RS4GP Racing Team. Come collaudatore ufficiale Yamaha, faccio tutto il possibile per aiutare a sviluppare la M1. Il GP del Giappone è una buona occasione per testare gli ultimi aggiornamenti in un contesto di gara. Non vedo l'ora di lavorare con la squadra, a partire dai prossimi test di agosto. Sono sicuro che ci divertiremo molto insieme. Lavoreremo sodo per raccogliere quante più informazioni preziose possibili per Yamaha”.
Già, perché al netto del fatto che le concessioni per Honda e Yamaha potrebbero arrivare o meno, lavorare con un test team all’altezza - cosa che Ducati, KTM e Aprilia fanno costantemente - resta fondamentale.