E pensare che Marco Bezzecchi fino a pochi minuti dalla partenza sembrava aver scelto - in controtendenza rispetto alla maggior parte dello schieramento della MotoGP - di montare una gomma media all'anteriore (come Brad Binder, che ha rimontato dal decimo fino al terzo posto). Poi il numero 72, con il supporto di Matteo Flamigni e dei tecnici del Team Mooney VR46, ha deciso di giocare ad armi pari rispetto ai suoi avversari, propendendo per la soft all'anteriore. Mescola morbida all'avanterno che ha creato qualche grattacapo ai piloti nei primi giri, come ha confessato Bagnaia subito dopo la bandiera a scacchi: "Ho scelto la gomma soft davanti perché le condizioni non erano delle migliori, ma poi dopo la partenza la temperatura è salita e si era un pò al limite con il davanti". Un "limite" che il numero Uno pare non aver particolarmente patito, dato il sorpasso all'esterno su Bezzecchi (e poi su Miller) all'esterno di Copse. Marco in quel momento non si è lasciato impressionare; ha scavalcato instantaneamente Miller e si è messo in seconda posizione negli scarichi di Pecco, amico e rivale per il Mondiale. i due ducatisti dell'Academy andavano via in coppia tra i curvoni di Silverstone, guadagnando qualche decimo di margine sugli inseguitori. Il primo avvertimento per Marco è arrivato al quinto giro, quando all'ingresso di Stowe è finito leggermente largo, salvo poi riuscire a chiudere efficacemente la traiettoria. Il campanello d'allarme non è bastato: un giro più tardi e Bezzecchi, risucchiato con ancor più energia dalla scia di Bagnaia sull'Hangar Straight, è finito a terra all'ingresso di Stowe. Un errore che a prima vista potrebbe sembrare grossolano ma che, considerate diverse variabili tecniche (scia, aerodinamica, bloccaggio dell'anteriore, pressione gomme), è molto più sottile di quanto le immagini suggerirebbero. Marco si è trovato nel posto sbagliato in condizioni non ottimali, e ha pagato a caro prezzo la disattenzione. Un peccato. Perché il Bez era reduce da un weekend solidissimo e, dopo aver sfiorato la vittoria nella Sprint Race, anche oggi avrebbe potuto dire la sua. Invece, valutando nel complesso il GP di Gran Bretagna, Marco ha perso undici punti da Pecco. Ora si trova in terza posizione in classifica, a 47 lunghezze di distanza dal leader.
Bezzecchi che, ai microfoni si Sky, dopo essersi scusato con i propri tifosi su Instagram, ha raccontato la dinamica della scivolata: "Quello che è successo è che ho staccato forte, non troppo forte rispetto ai giri precedenti ma comunque forte, e quando ho frenato ho iniziato ad avere un sacco di front lock, quindi ho dovuto rilasciare un pò il freno. Quando ho rilasciato il freno sono entrato nella scia di Pecco, e con la scia anzichè rallentare gli stavo andando addosso, così quando ho rifrenato il davanti mi si è mosso e poi mi si è chiuso. È un peccato, forse avrei dovuto spostarmi un pò di più prima di frenare, per cercare di evitare la sua scia. Però non mi immaginavo di avere un front lock così elevato appena dopo aver pinzato il freno". La versione di Marco trova pienamente riscontro nelle parole di Matteo Flamigni, capotecnico del numero 72: "I dati hanno confermato esattamente quello che ha detto Marco, ero sicuro di questo perché lui è sempre estremamente sensibile e molto preciso nei dettagli. È successo questo, ora guardiamo avanti e cerchiamo di mantenere questa velocità anche nelle prossime gare, sperando che il risultato sia migliore. Questa era la prima gara in cui venivano introdotte penalità per la regola delle pressioni. Chiaramente noi per essere a regola dobbiamo ipotizzare dei target di pressione per il piloti fuori scia, cioè noi per essere a regola dobbiamo immaginare il pilota davanti da solo. Se poi sfortunatamente capita, come spesso capita, che il pilota è in scia, ovviamente queste pressioni aumentano considerevolmente rispetto al target fuori scia. Perciò bisogna giocare un pò d'azzardo, e non è semplice. Oggi i piloti hanno dovuto sperimentare per la prima volta pressioni un pò più alte del normale, e questo sicuramente potrebbe aver influito. La scelta di Marco sulla Ducati Pramac? Capita di parlarne ovviamente, lui a me ha più volte espresso il desiderio di rimanere con noi con la moto ufficiale come si è vociferato in questi giorni. Credo che se fosse così la cosa farebbe contenti tutti penso".