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Ecco perché Pecco Bagnaia non ha potuto sfogarsi dopo la Sprint di Aragon, che vale molto di più di un "misero" punto

  • di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

31 agosto 2024

Ecco perché Pecco Bagnaia non ha potuto sfogarsi dopo la Sprint di Aragon, che vale molto di più di un "misero" punto
Guidava sul ghiaccio, veniva attaccato da tutte le parti: nel sabato di Aragon Pecco Bagnaia ha perso la leadership del Mondiale e conquistato un solo punto. Sue le responsabilità? No, ma dal numero 1, che non ha potuto sfogarsi, ora bisogna aspettarsi di tutto

di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

L'occhiata gelida lanciata al tecnico Michelin al rientro ai box, la bocca malvolentieri cucita davanti alle telecamere per rintuzzare un fiume di parole che avrebbero pericolosamente distrutto gli argini. Forse basterebbero queste due immagini per provare a spiegare quanto sia stato irritante il sabato di Aragon per Pecco Bagnaia. 

Forse è sufficiente la cronaca della sua Sprint Race: allo spegnimento dei semafori la Ducati rossa numero 1 si mette di traverso e pattina sulla sabbia depositata dall'acquazzone che ha investito il Motorland nella notte. Sporcizia che si accumula soprattutto fuori traiettoria, nel lato della griglia di partenza più vicino al muretto box, area che comprende la casella di partenza conquistata da Pecco in Q2, la terza. Terza posizione che diventa quarta al termine del primo passaggio, quando Bagnaia - scavalcando Oliveira e Alex Marquez - sembra poter raddrizzare la giornata. Invece è l'inizio della fine; con il campione del mondo in carica che va "lungo" a curva cinque, scala sesto, e viene braccato dalla KTM di Binder. Da quel momento in poi la Desmosedici non obbedisce più ai comandi: porta fuori traiettoria Pecco in almeno quattro occasioni, rifiutandosi di andare alla corda al cavatappino spagnolo, alla staccata di curva 12 e al successivo cambio di direzione tra la 14 e la 15. Risultato? Bagnaia resiste al primo affondo del sudafricano ma deve arrendersi poco più tardi, quando viene sfilato anche da Enea Bastianini e punzecchiato da un paio di tentativi di attacco di Fabio Quartararo. El Diablo vince con decisione il duello all'ultimo giro, mentre Pecco - di motore - riesce a difendere la nona posizione e il relativo punto iridato dall'assalto finale di Marco Bezzecchi.

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Ai microfoni di Sky Bagnaia non può nemmeno parlare delle motivazioni che hanno trasformato la sua Sprint in un incubo, per via dell'agreement che Michelin ha pattuito coi piloti, scoraggiati a lamentarsi pubblicamente del gommista in caso di malfunzionamenti. Allora Pecco racconta la sua giornata così, con il grugno di chi si sente vittima di ingiusitizie ma non può sfogarle esplicitamente:  "Quello che è successo ieri mattina è successo anche oggi pomeriggio (Pecco al rientro ai box, oltre all'occhiataccia, ha gesticolato un 'due' al tecnico Michelin, come a dire 'è la seconda volta che succede'  - ndr). Va al di là delle nostre capacità, di quello che può fare la mia squadra sulla moto. È casuale, capita. Cosa mi ha detto Michelin? Io non ho parlato di Michelin, ma in ogni caso avremo un confronto più tardi". La domanda successiva verte sulle condizioni di aderenza disomogenee presenti sulla griglia di partenza; Pecco glissa: "Per la partenza ci era stato promesso che avrebbero fatto il loro lavoro. Vista la pioggia di questa mattina, dopo le qualifiche della Moto2 avrebbero potuto fare qualcosa, ma tant'è. Il mio start è stato abbastanza un disastro, eppure sono riuscito a non perdere così tanto. Dopo aver passato Oliveira alla cinque, tuttavia, ho capito che qualcosa non funzionava, perché appena provavo a fare angolo con i freni in mano avevo dei gran bloccaggi. Da lì in poi è sempre e solo peggiorato, non ho avuto miglioramenti. Non riuscivo ad inserire, giravo veramente piano, perdevo una vita. È stata una gara tosta".

 

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Pecco Bagnaia in lotta con Fabio Quartararo negli ultimi giri della Sprint Race - Aragon 2024

Nelle difficoltà più nere, mentre sembrava guidare sul ghiaccio, Bagnaia è stato ammirevole. Altri, vedendosi privati delle proprie armi, avrebbero magari tirato i remi in barca, evitando di correre chissà quali rischi. Pecco invece si è difeso con le unghie fino all'ultimo metro, combattendo contro piloti visibilmente più veloci di lui, lui che alla fine un punto l'ha portato a casa, dando un significato alla giornata: "Il motorone mi ha aiutato molto a rispondere agli attacchi degli altri. I mondiali si possono vincere anche per un punticino". Realisticamente, Bagnaia ha ammesso che avrebbe potuto lottare con Martín oper il secondo posto, che avrebbe provato ad infastidire Marquez nonostante il 93 ad Aragon - per un discorso di velocità a centro curva abbinata a confidenza con l'avantreno e angoli di piega extra - sia attualmente inavvicinabile. Attualmente, perché un Pecco Bagnaia arrabbiato - con la caparbietà con cui ha difeso un punticino che a qualcuno sembrerà pure misero - in condizioni normali può tutto. L'ha già dimostrato.

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