“Marc, cosa ti hanno detto?”. A parlare è Izaskun Ruiz, giornalista di DAZN Spagna. Marc Marquez cammina svelto fuori dal media center di Motegi, inferocito con la race direction dopo quanto successo in qualifica. Per chi avesse perso il momento: Marc chiude, nel secondo run, il giro più veloce che un essere umano abba mai concepito con una moto sul circuito di Motegi. È un 1’42.868, un paio di decimi più forte del vecchio record che viene fatto segnare con una moto vecchia e su di un asfalto non certo ottimale considerando la pioggia di pochi minuti prima.
Il colpo di scena arriva diversi minuti più tardi, quando Marc Marquez vede il suo tempo cancellato a causa di un (sottile) passaggio sul verde in curva 4. Roba di centimetri, ma questo è il regolamento e anche il diretto interessato lo sa. Il punto qui è un altro: dato che è un sensore a “denunciare” l’irregolarità del pilota, che poi è il motivo per cui le sanzioni diventano prive di discrezionalità, allora la Direzione Gara deve avvisare subito. Perché Marc, dopo quel giro, ne ha fatti altri due, uno per lanciarsi di nuovo e un altro in 1’46.304, probabilmente con l’idea di aver già messo in valigia il Tissot del poleman. Invece l’avviso arriva alla fine e lo spagnolo va in direzione gara con i lampi che gli escono dagli occhi.
“Sono andato a chiedere perché il giro non è stato cancellato subito, come sarebbe normale in questo campionato”, ha raccontato alla collega spagnola di DAZN. “Però è andata così, pare che ci sia stato un malfunzionamento elettronico. Ho toccato il verde, però quando guido la moto io non lo so se tocco il verde o no, perché sono molto al limite. Nelle immagini si vede che lo tocco, però questo va confermato al momento, non è una penalizzazione per cui dici ‘ah, aspetta cinque minuti che te la assegno’. E mi fa ancora più arrabbiare perché andavo come un matto”.
Marc ha sottolineato la cosa anche sui social della MotoGP, dove per altro l’azione viene raccontata, ironia della sorte, da Simon Crafar, che dal 2025 prenderà il posto di Freddie Spencer alla guida dello Steward Panel e che aveva commentato con un “Le regole sono le regole”. La risposta di Marquez, con tanto di sveglia a fine frase, rimarca il concetto di cui sopra: “D’accordo, ma i tempi di notifica sono i tempi di notifica”.