La - non del tutto convincente - incoronazione di Messi e subito dopo la scomparsa del più grande giocatore mai esistito, il grandissimo Pelè celebrato in ogni angolo del pianeta. Ogni account Instagram, ogni gattino Facebook è stato soppiantato da fotografie di commiato dedicate al mitico numero dieci della nazionale carioca. Tutto bene, tutto dovuto e sentito... dunque massimo rispetto. Anzi, rispetto infinito...
In questa baraonda emozionale è tornato anche il nostro campionato. Da buon interista, mi aspettavo di vedere uno striscione dedicato alla scomparsa del grande guerriero Siniša Mihajlović, non è stato così. Pensavo che la Lega Calcio precettasse al minuto di silenzio per Siniša tutte le squadre, non è stato così. La vittoria con il Napoli è stata una grande sofferenza, una vittoria mozza dal punto di vista emozionale. Forse è tutta colpa del "gomblotto" intercettato da Saviano nella sua allucinata dichiarazione "Vogliono toglierci lo scudetto", riferita a una fantomatica lobby di squadre "del Nort".
Non si poteva perdere un appuntamento del genere, purtroppo siamo così avvezzi a divorare e digerire emozioni alla velocità dell'algoritmo che ci siamo rincoglioniti. Avevamo una buona occasione per celebrare un calciatore come avrebbe voluto, tra i suoi compagni, i suoi tifosi, la sua gente. Non è stato cosi. E aggiungerei: vergogna!