Si dice spesso: non c’è due senza tre. E Valentino Rossi ne è la prova. Non gli è bastata la prima vittoria, conquistata insieme a Maxime Martin nel 2023, né la seconda, replicata a maggio dello scorso anno. Il Dottore ha voluto consacrare ulteriormente la sua carriera nelle GT vincendo ancora una volta a Misano, al volante della BMW M4 GT3 del team WRT. Il GT World Challenge Europe Sprint è tornato sul circuito di Misano per uno dei round più attesi della stagione, sia perché l’azione in questo appuntamento non manca mai, sia perché in pista c’era anche Valentino Rossi.
Quest’anno, a differenza delle stagioni passate dal suo debutto nelle ruote coperte, il pilota di Tavullia ha scelto di concentrarsi principalmente sul WEC, ma la gara di casa ha sempre un sapore speciale, e così ha deciso di tornare nella serie di SRO. Al suo fianco, per l’occasione, Raffaele Marciello, pilota ufficiale BMW e veterano delle competizioni GT. E Rossi è tornato in grande stile. Dopo aver ottenuto una solida terza posizione in qualifica, che già prometteva bene, la gara - corsa in notturna, con il sole che tramonta sul circuito Adriatico - ha visto il Dottore autore di un primo stint brillante. Il suo passo competitivo ha messo Marciello nella posizione ideale per completare l’opera: una rimonta culminata in una lotta serrata con la Ferrari di Vincent Abril e Alessio Rovera, partiti dalla pole. Dopo un duello serratissimo, è stato proprio Marciello a tagliare per primo il traguardo, regalando al duo la vittoria e al pubblico un’emozione da ricordare.

Ma l’avventura di Rossi nel GT World Challenge non finisce qui. Gara 2 potrebbe offrire un’altra occasione per replicare il successo del sabato. La vittoria a Misano ha sicuramente dato nuova linfa al nove volte campione del mondo, che negli ultimi tempi aveva faticato a ottenere risultati di rilievo, complice un mix di sfortuna, problemi tecnici e competitività altalenante. A Misano, Valentino ha già vinto tante volte, ma queste ultime tre vittorie con la BMW hanno un sapore ancora più speciale: sono il segno tangibile della sua evoluzione da leggenda delle due ruote a pilota da rispettare nel mondo delle GT.

