Enea Bastianini partirà 15° a Phillip Island. Posizione in cui non eravamo più abituati a vederlo, anche se in questa MotoGP è esattamente quello che succede quando moto e pilota non sono perfettamente accordati. Enea lo sa e non ne fa un dramma, d’altronde è un uomo della domenica e punterà a recuperare come ha sempre fatto in queste occasioni.
Resta, però, l’amarezza per come sono andate le cose durante il sabato delle qualifiche: all’ultimo giro lanciato ha trovato Miguel Oliveira, lento (anzi lentissimo) in curva 9, dove andare bene alla corda è fondamentale per trovare velocità di percorrenza nel tornantino di curva 10. Enea se l’è giocata bene perdendo circa un decimo, tuttavia il suo casco rosso di 8 millesimi si è trasformato in un 13° tempo al traguardo. Tempo poi cancellato sempre a causa del portoghese che (inspiegabilmente) si è messo a fare una prova di partenza prima della bandiera a scacchi provocando una bandiera gialla. “Non è andata molto bene, più che altro stamattina non siamo passati in Q2 e quello ci è mancato”, ha raccontato Enea a Carlo Pernat negli ormai classici messaggi che il manager manda alla stampa. “Oggi le condizioni sono migliorate, si girava più forte e c’era meno vento. La mia situazione è rimasta pressoché invariata, ho più o meno gli stessi problemi di ieri. Nelle FP4 ho sicuramente fatto uno step, quello che ci sarebbe servito nelle FP3 (per entrare direttamente in Q2, ndr.) ma ce lo teniamo per la gara. Sicuramente dobbiamo fare un altro piccolo salto in avanti per domani”.
Pernat come sempre spinge: “Dovrebbero ridarti il 13° posto”. Enea risponde nel dettaglio: “Io non ho visto la bandiera e nemmeno gli incidenti, sono tornato al box arrabbiato per non essere passato in Q2 ma senza sapere ci fosse la bandiera, altrimenti non avrei nemmeno spinto in quel giro. Poi ho beccato Miguel e un decimino l’ho perso, ci è costato la Q2. Questa pista sarà un po’ problematica con le gomme, si usurano veramente subito, diciamo che il drop è abbastanza precoce. Domattina dobbiamo capire qualcosa in più, soprattutto per il posteriore. Una rimonta alla Bastianini? Ci provo”.
Poi il genovese chiude il messaggio: “Belín, succedono delle cose qui… Sempre perché non prendono mai le decisioni”. A Bastianini non resta che risolvere i problemi con la moto e affidarsi alla sua guida: Phillip Island è una pista in cui si può passare e lui è bravissimo a tenersi un po’ di gomma in più rispetto agli altri, cosa che - con un consumo così elevato - potrà dargli una mano nel finale. Partire dietro però è ancora un rischio altissimo, anche con un buon passo gara.