A Sepang il caldo vero della Malesia, quello umido ed equatoriale, è tornato a farsi sentire. Quasi 50 i gradi dell’asfalto, atmosfera ancor più bollente dietro la visiera dei piloti e, soprattutto, ai box. Perché ci si giocava tantissimo oggi, sul circuito che dista solamente qualche chilometro dall’aeroporto di Kuala Lumpur. Gli occhi erano puntati sui primi della classe; i piloti che si giocano il mondiale: Bagnaia, Quartararo ed Espargaro. Tutti e tre sono scivolati in questo sabato, Fabio ha riportato le conseguenze più serie (microfrattura al dito medio della mano sinistra), mentre Pecco ed Aleix hanno accatastato solo qualche rimpianto in più per una qualifica che, col senno di poi, suona come una mezza occasione mancata. E così ci si dimentica di un altro pilota, a tutti gli effetti ancora della partita per il titolo. Enea Bastianini, da Rimini, anni 24. Domani scatterà dalla seconda casella, e pensare che il suo tallone d’Achille – ma anche tallone di Enea non stona nel gergo epico – coincide con il sabato di qualifica.
Non c’è bisogno di scrivere che Enea Bastianini sia tra i migliori a tenersi del margine per le ultime fasi di gara, specie quando il degrado degli pneumatici è alto, come a Sepang. Che il pilota di Carlo Pernat sia un dio della rimonta lo sappiamo, e non ci sfugge che domani – alle 9 italiane – se il romagnolo dovesse azzeccare una buona partenza allora non sarà nemmeno tanto costretto a dar sfoggio delle sue qualità nel corpo a corpo. Solo Jorge Martin – un rivale già sconfitto nella lotta per la sella ufficiale Ducati e potenzialmente incattivito – separa Enea dall’aver pista libera. È tutto ipotetico, sia chiaro, tutto pensato “sulla carta”, ma allora perché evitare di sognare in grande? Specialmente se a concedersi la magica idea è lo stesso Bastianini, in un botta e risposta a motori spenti con il suo manager genovese: “Obiettivo salire sul podio e magari vincere (ride, ndr)”. Sì, Enea ride e Carlo Pernat ghigna. Perché immaginano il colpaccio, e fanno bene. Bastianini non ha nulla da perdere e i suoi rivali per il titolo, che in ottica mondiale non lo considerano granché, partono tutti – lontani e in difficoltà – alle spalle. La Bestia dell’Adriatico si è ambientata nel caligo umido dell’Oceano Indiano e, tra i cordoli bianchi e rossi di Sepang, viene difficile scorgere un altro pilota che possa insidiarlo sul passo gara con le gomme alla frusta. Bianco e rosso identificheranno sempre, iconicamente, l’immagine in pista di Marco Simoncelli. Domani, in Malesia, saranno 11 anni dalla sua scomparsa. Ad Enea - che ammirava il Sic e lo aveva conosciuto proprio tra i box del Team Gresini - le motivazioni non mancheranno.
Le parole di Enea Bastianini dopo le qualifiche
“Rispetto a ieri abbiamo fatto un bello step” – il commento di Bastianini ai microfoni Sky dopo le qualifiche. “Nelle FP4 sono stato veloce, ho avuto un bel ritmo e abbiamo fatto bene a provare la media all’anteriore. Con quella mi sono trovato bene e infatti ci ho fatto anche il time attack. In qualifica credo che Jorge Martín fosse imbattibile, ha fatto un tempo impressionante, non vedo l’ora di vedere il suo giro per capire cosa ha fatto di diverso da me. Peccato perché il secondo tentativo tra una sbavatura mia e le bandiere gialle non sono riuscito a sfruttarlo. Domani però la gara sarà un’altra cosa e non sarà affatto facile visto il consumo gomme e le temperature qui in Malesia. Sicuramente userò la soft al posteriore, ha fatto vedere un bel potenziale. Si è dimostrata abbastanza costante, dovrò sicuramente essere dolce ad inizio gara per usarla bene. La mia caratteristica è quella di salvare la gomma per la fine e vediamo di farlo domani, ma dovrò stare attento anche ai primi giri perché non ho mai brillato nella fase iniziale della gara. Mi piacerebbe fuggire, è fattibile ma non sarà facile”.