Poteva essere la sua gara. Era partito bene, Enea Bastianini. Subito nei primi giri aveva recuperato delle posizioni fino a portarsi tra i top 10. Un grande avvio per il pilota riminese. Sembrava la sua giornata – visto anche come si sono messe le cose negli ultimi giri con l’arrivo della pioggia – fino al sesto giro: proprio nella salita per arrivare alla curva 3 durante la frenata Enea si è ritrovato d’improvviso senza il lato sinistro della carena della sua moto. La sua Desmosedici si è trasformata praticamente in una Monster, la naked di casa Ducati.
Un vero peccato, come sottolineato dallo stesso Enea: “Si è rotta la carena della moto, non ho idea di quale sia il motivo. È molto frustrante. Ero competitivo, potevo mantenere un ottimo passo per tutta la gara. Mi dispiace, spero che le prossime gare vadano meglio con un po’ più di fortuna. Credo che non ci sia stato un errore umano perché le viti di fissaggio c’erano tutte, ma ancora non abbiamo delle risposte precise perché la squadra sta valutando cosa sia effettivamente successo. Quello che dispiace è che sia finita male perché non ce lo meritavamo”.
Se la sua gara fosse andata avanti, avrebbe potuto davvero fare un bel risultato: conoscendo l’indole di Enea, difficilmente sarebbe andato a cambiare le gomme a tre giri dalla fine, e osservando la sua posizione all’inizio della corsa immaginiamo che avrebbe potuto giocarsi a tutti gli effetti il podio o magari anche la vittoria contro Brad Binder.
Anche le condizioni della pista sorridevano al campione del mondo in carica della Moto2 e le aspettative erano buone: “Cadeva qualche goccia d’acqua, ma l’asfalto era completamente asciutto. Mi sentivo bene e poi con il caldo riusciamo a fare sempre qualcosina in più rispetto agli altri”.