Arrivati alla 43° edizione, i caschi d’oro di Motosprint sono più di una tradizione. Arrivano dalle corse di una volta e ne portano addosso il fascino, così se vieni invitato a ritirarne uno qualcosa ti si agita dentro anche se hai già vinto tutto. Quest’anno - assieme a piloti di tutte le epoche ed ogni disciplina - è stato premiato anche Enea Bastianini, forte di un 2022 con la Ducati del Team Gresini che gli ha garantito, oltre al titolo di miglior pilota indipendente, un posto nel team ufficiale Ducati a fianco di Pecco Bagnaia. Sul palco assieme a Guido Meda, Barbara Pedrotti e il Direttore di Motosprint Fabrizio Porrozzi, Enea ha voluto fare un punto della situazione prima del debutto sulla moto rossa: “Mi sono divertito, gli ultimi anni sono stati molto belli. Nel 2020 è arrivato il mio primo titolo mondiale, con la Moto2. Nel 2021 ho esordito con la MotoGP e nel 2022 sono riuscito a finire terzo in campionato: un bel percorso di crescita, spero di continuare così. Ora sono nella squadra ufficiale, quindi avrà un po’ più di responsabilità. Poi sono abituati bene, perché Pecco ha vinto il titolo, però darò il 100% per cercare di fare sempre meglio”.
Guido Meda gli ricorda che ha vinto anche la gara di sci organizzata da Ducati durante la presentazione della squadra a Madonna di Campiglio: “È brutto che non si guarda Bastianini, però va veramente forte. Io puntavo allo stile, ma mi ha fregato”, racconta al pubblico Meda che quella gara l'ha chiusa al terzo posto. Così Enea parla delle prime sensazioni all’interno del team ufficiale, con cui ha già lavorato - anche se soltanto per un giorno - ai test di Valencia dopo il GP: “C’è un bel clima, si sta bene. Pensavo di trovare più tensione e invece mi sono trovato subito a mio agio e adesso partirò per i primi test (a Sepang, dal 10 febbraio, nrd.) e lo scoprirò anche meglio, ma sono proprio contento”.
A questo punto sul palco sale il triumvirato di Borgo Panigale composto da Gigi Dall’Igna, Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi, ognuno dei quali con un paio di cose da raccontare. “Il segreto? - comincia sorridente il Direttore Generale di Ducati Corse - Il nostro è avere un gruppo di persone alle spalle che aiutano noi a gestire la squadra e i nostri piloti ad andare veramente forte in moto. Devo dire che il merito è di questi tecnici incredibili, che sono davvero delle persone stupende. Il clima che si respira in Ducati Corse è splendido, cerchiamo tutti di aiutarci e di nascondere i nostri difetti tirando fuori il meglio di ognuno”.
Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo, parla invece delle soddisfazioni di quest’anno, che si è concluso con un titolo in buona parte dei campionati corsi dal marchio bolognese: “È stata una grandissima soddisfazione, soprattutto per chi lavora in Ducati. Siamo molto orgogliosi, ci eravamo andati vicini tante volte sia in MotoGP che Superbike e sembrava che mancasse sempre qualcosa. Esserci riusciti per la prima volta nella nostra storia, 50 anni dopo Giacomo Agostini, è stato veramente speciale. Ma siamo già proiettati alla prossima stagione”.
Chiude la chiacchierata Davide Tardozzi, Team Manager della MotoGP: “Intanto abbiamo il campione del mondo”, dice lui con gli occhi che ridono. “E non mi sembra poco. Enea ha fatto una grandissima stagione, credo che abbiamo due ragazzi veloci e, voglio sottolinearlo, intelligenti: hanno già capito lo spirito con cui si affrontano le prove, poi ognuno sarà libero di fare la propria gara, ma sicuramente il fatto che si siano parlati molto è fondamentale. Anche a Madonna di Campiglio si sono frequentati sedendosi insieme, parlando. Poi è chiaro che ognuno sa di dover battere l’altro. Come hanno detto in molti avremo un problema. Ma noi lo vogliamo avere, questo problema. E credo che due piloti così ce li invidino tutti”. Non che la moto non la invidi nessuno, aggiungiamo.