Enea Bastianini ha vinto la Sprint della Thailandia senza vincere alla Bastianini. Senza fragorose rimonte negli ultimi giri, senza superare un avversario dopo l'altro per scorgere alla fine pista sguarnita di fronte a sé. Al contrario: Enea ha superato tutti subito, grazie ad una manovra graziosa per reattività e intelligenza in curva 1, dove ha lasciato che Martín e Bagnaia frenassero più forte di lui (la Bestia scattava dalla seconda casella) per accelerare meglio in uscita e non consentire ad alcun ostacolo di frapporsi tra la sua Ducati e gli orizzonti della pianura di Buriram. Nella fase in cui storicamente Enea fatica di più - partenza e giri inaugurali - oggi ha costruito il successo, martellando sull'asfalto caldo thailandese sul ritmo dell'1'29" e mezzo nei primi tre passaggi, cosa che gli permesso di guadagnare un secondo abbondante di margine su Bagnaia, Martín e Marquez. Vantaggio che il numero 23 ha gestito con apparente facilità, mentenendolo invariato fino alla bandiera a scacchi.
Una vittoria che, in formato ovviamente Sprint, ricorda quella di un anno fa nella domenica della Malesia. Soprattutto per le dinamiche di svolgimento della corsa, chiaro, ma anche per il fatto che oggi, come dodici mesi fa, la perla di Enea è stata oscurata dalla lotta al titolo tra Bagnaia e Martín, illuminata da qualsiasi riflettore disponibile in questo finale di stagione. Ma Bastianini gode ugualmente: "È stata una bella gara - ha ammesso ai microfoni di Sky - ho approfittato un po' dell'errore che ha fatto Jorge alla prima curva, perché comunque ho visto che aveva frenato molto forte e sapevo che non avrebbe girato. Quindi sono uscito meglio e ho provato a fare un piccolo gap nei primi due o tre giri. Mi è riuscito, dunque poi è stato semplice, anche se gli altri sono rimasti sempre lì puntati sul secondo e mezzo di distacco. Alla fine l'abbiamo portata a casa non dico facilmente, però respirando un po' di più".
Il tormentone del 2024 di Enea Bastianini, che nessuno ha mancato di ricordargli nel corso di qualsiasi intervista, si intitola "Pensa se ti fossi qualificato meglio cosa avresti potuto fare!". Ma Enea conosce il proprio potenziale meglio di chiunque altro e, dimostrando grande maturità sia nella sorridente gestione della critica che nell'umiltà con cui si è dichiarato carente a gomme fresche, ha colmato anche questo punto debole. Ottenendo quasi l'effetto opposto: "Adesso sto ottenendo molto di più nelle Sprint che nelle gare lunghe (ride). Dai, aspetto domani, ovviamente ho cambiato un po' l'approccio, prima partivo sempre dietro e dovevo fare delle rimonte, adesso a parte Phillip Island nei primi giri mi trovo sempre un po' più avanti, quindi diventa più semplice per le Sprint. Oggi poi non avevo nemmeno Binder di fianco ed è stato più agevole (sorride)".
La frecciatina (leggera ed espressa nei toni più garbati di questo mondo) rivolta a quello che nel 2025 sarà un suo compagno di squadra in KTM, ravviva le speranze della Casa austriaca, sempre più impotente di fronte al dominio Ducati (oggi otto Desmosedici prima di trovare Brad Binder, nono) e ormai vittima di un Pedro Acosta che in questo periodo non riesce a colmare col talento le carenze della RC16. Almeno, tra qualche mese, su quella moto ci sarà Enea Bastianini.