Max Biaggi sembra tuo nipote di otto anni: si muove come lui, ride allo stesso modo e soprattutto ha un visore in testa, con la differenza che non è a una cena di natale a provare il regalo bello e sconsiderato dello zio d'America. Siamo nell’hospitality di Aprilia al centro di un ferro di cavallo fatto coi tavolini e Max Biaggi è un cinquantenne giovanile pieno d'entusiasmo. Ride, si abbassa come se stesse cercando un mazzo di chiavi, accarezza l’aria.
È il venerdì del GP d’Austria, Antonio Boselli ha invitato una ventina di giornalisti nell’hospitality di Aprilia per “qualcosa di inedito” che ci era stato anticipato a Silverstone. Stasera c’è Aprilia, la cosa di Aprilia, io vado da Aprilia, la cena di Aprilia: per buona parte della giornata in sala stampa volano queste parole perché ai giornalisti l’esclusività piace da morire, specialmente se durante l’evento è previsto un qualunque tipo di pasto. Si potrebbe dire che un buon giornalista è solo un amante dei pettegolezzi da paesino che è riuscito a farsi pagare. Comunque: la cena comincia con un buffet che basterebbe da solo a motivare la visita, eppure prosegue con un risotto prima e un brasato di manzo poi. Nel mezzo ottimo vino, per chiudere delle clamorose caramelle gommose a forma di Coca-Cola annegate nel rum. A centro tavola ci sono Massimo Rivola, Vera Spadini e Max Biaggi, la presentazione viene fatta tra il primo e il secondo.
Enter the Matrix
“State per vedere la moto in commercio più vicina a una MotoGP, presente e futura”, dice Antonio Boselli. La promessa è impegnativa e il fatto che davanti a noi non ci sia nessun telo da sollevare rende il tutto piuttosto inverosimile. Quando il cibo è buono però, il giornalista tende ad abbandonare lo scetticismo. A questo punto si presentano alcuni uomini in polo CareAR (che i più attenti avranno già notato sul cupolino della RS-GP) con degli Apple Vision Pro. Dopo un paio di minuti necessari alla messa a punto, Vera Spadini e Massimo Rivola inaugurano il test: il numero uno di Aprilia Racing è strabiliato, lei altrettanto. Si spostano, girano, muovono le mani, sembra stiano giocando a mosca cieca. Grandi risate. Più tardi tocca a Max Biaggi, di seguito viene il nostro turno.
Mettiamo in testa l'apparecchio e quello, da solo, si adatta alla forma viso per poi iniziare un processo di tracciamento sulla posizione dei nostri occhi. Dopo qualche secondo, eccola che compare: bianca, bellissima, inedita. Davanti ai tavoli, dove prima c'era il vuoto, è comparsa una Aprilia da corsa venuta dal futuro, perfettamente fisica. Non è un disegno, è proprio lì. Se si muovesse verso di noi probabilmente cercheremmo di non farci investire, esattamente come successe ai fratelli Lumière quando proiettarono l'arrivo di un treno in un cinema di fine Ottocento e la gente fuggì spaventata. A colpire di più è la carena coi grandi profili alari all’anteriore, le scanalature sulle pance laterali e una coda rastremata. Viene voglia di salirci sopra, di accenderla. Di tirare la leva della frizione con due dita, di dare un paio di pinzate col freno anteriore e un giro alla ruota posteriore per veder funzionare quella catena con le sue maglie estremamente particolari.
A quel punto Massimo Rivola ci esorta a mettere la testa nel serbatoio e noi lo facciamo. Meraviglia delle meraviglie, dentro c'è il motore V4 che sta al centro di questo gioiello della velocità, ci entriamo come se fossimo un piccolo insetto senza però capire troppo bene quale prodigio ingegneristico nasconda la moto. L’esperienza è straniante e spettacolare, tanto che una volta visto da tutti ci rimettiamo in fila per un secondo giro.
Questo di Aprilia è un embargo di nuova generazione: ti faccio vedere tutto ma non puoi rubare qualche foto o scattare uno screenshot, perché questo oggetto esiste solo con uno strumento che abbiamo noi. L’esperienza però è immersiva, concreta pur essendo virtuale.
La nuova Aprilia RSV4 X? Di certo c'è l'effetto suolo
La moto è un’Aprilia della serie X, ovvero la serie con cui a Noale vengono identificate le moto ad altissime prestazioni dedicate all’utilizzo in pista con materiali e soluzioni derivate dalle corse. Per farsi un’idea basta guardare la RSV4 XTrenta (225 CV e 165 Kg) o la Tuono V4 X che Lorenzo Savadori ha definito come "la moto più divertente che abbia mai guidato”.
Oltre alla spaventosa potenza del motore, il peso ridotto all’osso e tutto il meglio che il Reparto Corse Aprilia potrebbe offrire, questo gioiello della meccanica promette di essere la prima moto in commercio con carena effetto suolo, che è stata già brevettata da Aprilia. Oltre a questo la moto dovrebbe essere equipaggiata con una speciale centralina APX, con la quale immaginiamo si potrà accedere a una raffinata gestione elettronica e ottenere i dati di telemetria in pista.
La presentazione ufficiale è attesa a breve, magari a Misano dove la MotoGP correrà sia il weekend dell’8 settembre che due settimane più tardi, specialmente considerando quanto un modello così fortemente connesso alla MotoGP si troverebbe a suo agio in circuito. Un’ultima cosa: Aprilia promette una livrea spettacolare. Forse, chissà, gli apprezzamenti per la livrea Perla Nera portata a Silverstone, replica della moto con cui Max Biaggi vinse il mondiale 250 dal 1994 al 1996, hanno messo in moto un pensiero stupendo nelle menti dei designer di Noale.