Calcio e motociclette non sono andati mai tanto d’accordo, ma per spiegare le foto pubblicate oggi da Marc Marquez sui suoi profili social serve una metafora calcistica: esce il tutore, entra il sorriso. Perché la vistosa protezione indossata da Marquez per tenere immobilizzato il braccio ha lasciato spazio al tipico sorriso di Marc Marquez. Un’espressione questa volta non forzata, non ostentata e che lascia davvero credere che l’otto volte campione del mondo ha definitivamente superato i problemi con cui ha dovuto fare i conti per due anni.
Due anni che sono stati un inferno, fino alla quarta operazione a cui Marquez s’è sottoposto negli Stati Uniti, nei primi giorni di giugno. Con un altro mondiale abbandonato a metà e il sogno, però, di vincere ancora titoli, non fosse altro che per eguagliare Valentino Rossi a quota nove mondiali. “I medici hanno confermato che stiamo facendo progressi – ha affermato il fenomeno di Cervera - Il braccio sta migliorando e posso continuare ad andare avanti, quindi sono felice. Adesso posso muovere di più il braccio, soprattutto sollevarlo un po'. L'osso si sta rinsaldando nella maniera giusta ora inizieremo a lavorare sui muscoli a poco a poco. Nonostante questo, abbiamo ancora un lungo percorso davanti". Lungo, ma con un obiettivo già fissato: essere in sella per il GP di San Marino, al Marco Simoncelli World Circuit di Misano Adriatico, nei primi giorni di settembre. Non tanto per vincere o inseguire podi, ma per aiutare Honda a mettere le basi per la nuova RC213V. Una moto che non vuole saperne di andare forte e che a Cervera ha già fatto una vittima illustre: Alex, proprio il fratello di Marc.
“Álex non è solo mio fratello – ha detto Marc Marquez - è il mio migliore amico. Viviamo insieme e ci aiutiamo sempre l'uno contro l'altro. Durante i weekend di gara abbiamo un rapporto cordiale, ma alla fine siamo piloti e il mestiere è dentro. Quest'anno abbiamo fatto il nostro primo incontro in pista, al Gran Premio di Portimao e, onestamente, è stato divertente. Adesso, però, lui correrà per un altro marchio, sono felice per lui perché penso avesse bisogno di sentirsi in una nuova sfida”. Un bisogno che presto potrebbe sentire anche Marc Marquez, soprattutto se gli ingegneri giapponesi non riusciranno a mettere a punto un prototipo che gli consentirà di vincere ancora per veder riconosciuti tutti i sacrifici che il fenomeno di Cervera ha dovuto fare in questi due anni.