Il calendario della MotoGP del 2022 vanterà ben 21 gare, ma l’incognita legata alla pandemia continua ad aleggiare rendendo impossibile la pianificazione di uno sport che nasce per spostarsi in tutto il mondo. Una cosa però è certa. Per correre o semplicemente accedere al paddock non sarà necessario vaccinarsi, ma basterà effettuare un semplice PCR.
A darne conferma il capo della Dorna, Carmelo Ezpeleta: “Mi sono confrontato spesso con il patron della F1 Stefano Domenicali - ha spiegato - ma a differenza loro noi non ci sentiamo di imporre il vaccino. È un qualcosa che deve arrivare dallo Stato che ci ospita, come per il caso dell'Australia”, la riflessione del manager spagnolo.
E se in Indonesia, Argentina e Stati Uniti saranno ancora presenti le cosiddette bolle, in Europa la situazione sarà diversa e decisamente più libera. "Da noi sta andando tutto bene, per cui non c'è ragione di porre limiti".
Rischi legati al Covid a parte, il campionato al via il 6 marzo dal Qatar sarà il primo senza Valentino Rossi. Un’assenza che suona da prova del nove a proposito dello stato di salute della massima categoria. Qui il pericolo è che le tribune si svuotino e il seguito diminuisca.
“Vale ha fatto molto per il nostro sport, ma tutti gli atleti ad un certo punto si ritirano”, il commento. “Lui ha accettato di restare a lungo e di questo gli sono grato. Anche se di persona non lo vedremo più tanto spesso, continuerà ad essere presente attraverso la sua squadra”.
Dopo aver consigliato ai piloti di seguire l'esempio del Dottore sotto il profilo del rendimento, più che dell'appeal mediatico, il catalano si è pronunciato su una griglia composta da otto Ducati. "A mio avviso sarebbe stato meglio avere quattro moto per sei marchi differenti".
Infine sulla proposta di Pecco Bagnaia di adottare una superlicenza per accedere alla classe regina delle due ruote, ha rivelato che sarà tema di discussione.