Carmelo Ezpeleta è il Re Mida delle corse in moto: l’uomo che ha preso in mano uno sport e l’ha trasformato in oro, rendendolo un grande spettacolo, senza, però, che lo spettacolo stesso ne tradisse le radici. La passione è quella di una volta, l’ingrediente principale è la stessa velocità di sempre, la caratteristica è ancora il coraggio, solo che ora ci girano intorno anche un bel po’ di soldi. Che non fanno male mai. Adesso quello sport si chiama MotoGP e a dare una mano al buon Carmelo ci ha pensato pure un ragazzino partito da Tavullia che è diventato grande insieme al suo stesso sport e che ora ha deciso di dire basta. Mandando un po' tutti nel panico. Ma non il panico inteso come paura, ma come stato di incertezza che fa tremare le gambe mentre ci si chiede che cosa accadrà e se tutto quel grande show riuscirà ancora a stare in piedi da solo. Dubbio fisiologico per tutti, ma non per Carmelo Ezpeleta, che sulla faccenda ha le idee chiarissime: “Abbiamo la fortuna che quello che ha Valentino ha creato resterà – ha sentenziato il CEO di Dorna - Lui è stato importantissimo per il nostro sport, sia perché è stato un campione velocissimo sia perché è riuscito ad allargare l'interesse verso il motomondiale. Le stesse persone che grazie a lui hanno iniziato a seguire le gare continueranno a farlo in questi anni".
In questi anni e già da quest’anno, con il mondiale 2022 che, almeno a giudicare dai test di Sepang e di Mandalika, si annuncia già più che equilibrato. Perché se da un lato è vero che la Ducati è sembrata la moto migliore, dall’altra è stato evidente che c’è chi ha lavorato sodo (vedasi Honda) per colmare un gap tecnico che adesso non è più così impattante. Con in più anche una consapevolezza: ci sarà anche Marc Marquez. “L'ho visto a Madrid – ha raccontato ancora Ezpeleta - l'ho trovato molto bene, aveva ritrovato il sorriso di sempre. Dovrà cambiare lo stile di guida per i problemi avuti al braccio, ma anche nei test si è trovato bene con la nuova Honda, è un ulteriore segnale positivo e tra i favoriti per il titolo c'è sicuramente anche lui". Non “lui”, ma “anche lui”, con il CEO di Dorna che non è certo uno che usa le parole a caso e che aggiunge: “Bagnaia e Ducati sono sicuramente una coppia da Mondiale. L'anno scorso Pecco ha chiuso secondo, quest'anno parte come uno dei favoriti insieme a Fabio Quartararo, che è il campione del mondo in carica”. Piloti che scriveranno il presente e che contribuiranno a tenere in piedi lo spettacolo, insieme ai grandi investimenti delle case. “Delle sei case sono contentissimo – ha affermato ancora Ezpeleta - le concessioni sono servite, prima con Suzuki, poi con KTM e ora con Aprilia. Sono sicuro che anche Aprilia perderà le concessioni“.
Quella su Aprilia, tra l’altro, non è l’unica certezza di Carmelo Ezpeleta riguardo al futuro. Non solo quello prossimo, ma anche quello più lontano, con il manager spagnolo che rassicura da subito tutti quegli appassionati che, vista l’aria che tira, temono di dover rinunciare a breve al suono ammaliante dei motori termici e al profumo della benzina che brucia. Con buona pace di Greta e di quanti hanno fretta di elettrificazione: “Tra venti anni immagino la MotoGP ancora a benzina – ha concluso - C’è un accordo per arrivare ai combustibili sintetici, quella è la strada da seguire per tutelare l’ambiente e fare la nostra parte. L’elettrico resta una categoria che rende il nostro un campionato ibrido“.