La cifra, 81, non è tonda, ma il personaggio è immenso. Perché se c’è un uomo che nel motomondiale ha messo sempre tutti d’accordo, quell’uomo è Claudio Marcello Costa, il Dottorcosta. E’ stato il padre della Clinica Mobile, il punto di riferimento di generazioni e generazioni di piloti, il medico capace di sfidare la morte e, contestualmente, celebrarla provando a combatterla. Oggi, 20 febbraio, compie 81 anni e anche se la cifra non è tonda, appunto, abbiamo deciso di rompergli ancora una volta le scatole con la scusa degli auguri, per parlare un po’, con la solita vena di nostalgia per tempi che non ritorneranno, di uomini e di piloti, di moto e di storie che comunque vanno avanti.
Dottorcosta, pronto per la nuova stagione?
Il motociclismo è cambiato, come cambia qualunque cosa, ma non è mica detto che sia un male. Io ormai sono molto lontano da quel mondo, sono in pensione da un po’ e in qualche modo faccio fatica, adesso, a capire molte cose, ma il motociclismo è lo sport che amo, che mi ha regalato emozioni immense e irripetibili, oltre a meravigliose amicizie, ed a cui spero di aver regalato qualcosa anche io. Quindi resta il mio mondo, anche se non lo vivo più e anche se, come è giusto che sia, tutto si evolve e mutua
Lo dice con amarezza?
Ma no, solo come dato di fatto. Seguo ancora il mondiale, cerco di informarmi, ho tanti amici ancora in quel mondo, ma è chiaro che essendo ormai in pensione da tempo non lo vivo più come prima. E’ lo sport che amo, che ho sempre amato e che amo tutt’ora anche se sono lontano dal motociclismo di oggi. Amo i suoi eroi, quelli che lo sono stati, quelli che lo sono e quelli che lo saranno. E, quanto al prossimo mondiale, sono molto curioso…
La prima stagione senza Valentino Rossi. E’ a questo che fa riferimento?
Sì, ma non solo. Sono molto curioso di vedere cosa farà Valentino Rossi con i piedi per terra. Nel senso che fino ad ora li ha avuti sulle pedane delle sue moto, ma adesso cambia tutto, però non ho dubbi sul fatto che continuerà a mettere quel suo spirito incredibile in ogni cosa. Correrà in macchina, avrà i suoi team e continuerà ad aiutare i giovani piloti italiani con quel modo lì , sempre gioioso, che ha solo lui. E che caratterizzerà anche il suo essere padre
A proposito, pare che sia questione di ore per la nascita della bimba più attesa di Tavullia. Se nascesse oggi, la figlia di Valentino Rossi condividerebbe il compleanno con lei…
Sarebbe un onore (ride, ndr) e mi farebbe un gran piacere di essere legato ad una data così importante per un pilota che ho amato dal profondo del cuore.
Un altro di quelli che ha amato dal profondo del cuore, Marc Marquez, sta uscendo da un periodo tremendo. Due anni di sofferenze che adesso hanno portato molti a chiedersi se sarà più lo stesso o meno. Lei lo conosce bene, anche se ad un certo punto vi siete un po’ allontanati, pensa che potrà tornare a vincere?
Quello che Marc ha passato lo avrà sicuramente cambiato, perché le esperienze della vita ti cambiano. Ma non credo che abbiano cambiato la sua natura: un pilota corre per vincere. Sono molto curioso di vedere se Marc avrà riacquistato, come spero, la sua condizione fisica migliore.
Secondo lei quale è la situazione reale di Marc Marquez?
Mah… Io ormai sono un po’ lontano, però la sua storia la conosciamo. E’ stata una storia di sofferenza che l’ha costretto a lottare contro queste ferite che lo hanno messo in condizione di soccombere rispetto a quello che era il suo modo di correre. Speriamo che abbia conquistato almeno una condizione fisica tale da poter gareggiare puntando al titolo mondiale.
Qualcuno ha sbagliato nella “gestione Marquez”?
Io non voglio entrare nel merito di queste cose. Ormai la storia è stata quella e non la possiamo cambiare, possiamo solo accettarla senza starci a chiedere se ci sono state colpe, errori o cosa. Di sicuro sappiamo che la sua è stata una storia di sofferenza vera, tra l’omero, la spalla, la precedente operazione che aveva lasciato strascichi e poi il problema alla vista. Insomma, ce ne era per affliggersi e situazioni di questo genere rischiano di fiaccarti nella mente, ma non mi sembra sia il caso di Marc Marquez. Se, come spero e come gli auguro, le cose per lui hanno iniziato ad andare nella strada giusta, ci regalerà ancora emozioni indescrivibili.
Invece Claudio Marcello Costa, visto che oggi è il suo compleanno, cosa si augura?
Per adesso l’augurio è che la Ducati ci faccia sognare, perché rappresenta, insieme alla Ferrari, il Rosso della velocità e della Romagna. Sono una bella realtà, un grande gruppo, un grande team e con ottimi piloti, quindi magari i tempi sono maturi.
Come trascorrerà il suo compleanno?
Come un medico responsabile in tempi di pandemia: in casa con qualche affetto. La situazione oggi non permette di festeggiare e radunare gente, sarebbe contrario a quello che ci viene chiesto di fare ancora in questo momento.
Da medico, stiamo uscendo o no da questo maledetto Covid?
Dico che ne stiamo uscendo, ma non perché sono un medico. Lo dico perché lo spero. E’ una speranza che è per tutto il mondo, quindi è una speranza potente. E’ ora che il mondo possa tornare a muoversi, che gli uomini possano ricominciare a lavorare liberamente per realizzare i loro sogni, guidando la vita come fanno i piloti con le loro moto.