Stefano Domenicali, amministratore delegato della Formula 1, era presente sulla griglia di partenza della MotoGP a Portimao, prima gara del 2023. Non è stata una presenza di circostanza quella del CEO di Liberty Media, così come non sono state di circostanza le parole da lui pronunciate ai microfoni Sky di Sandro Donato Grosso a pochi minuti dallo spegnimento dei semafori: "Vorrei limitare al minimo le prove libere perchè interessano soltanto agli ingegneri, non agli spettatori. Presenterò una proposta nelle prossime riunioni. Per me, ogni volta che le auto scendono in pista, devono essere messe in condizione di lottare per qualcosa di importante". Dichiarazioni che hanno generato polemiche, specialmente tra gli appassionati di lunga data degli sport motoristici, che ben conoscono l'importanza del venerdì di prove e sanno apprezzarne le peculiarità. L'attitudine allo spettacolo di Domenicali, però, pare essere sempre più appoggiata dal boss della MotoGP, Carmelo Ezpeleta. il CEO di Dorna non ha mai nascosto la sua propensione ad importare nel Motomondiale gli aspetti e le novità che già funzionano in Formula 1.
La MotoGP somiglia sempre più alla Formula 1. Non è un caso, non lo scopriamo oggi, e non è soltanto questione di proliferazione aerodinamica su carene, cupolini e codoni dotati di alette e alettoni. Gli orari e il format ormai, da quest'anno, sono praticamente gli stessi: prove libere più corte, Sprint Race al sabato, Drivers Parade (a Portimao abbiamo visto la prima Riders Parade della storia della MotoGP) prima della gara tradizionale. Musiche e sequenze della sigla internazionale quasi combaciano. Un'intervista rilasciata questa settimana da Carmelo Ezpeleta al programma spagnolo "El Partitazo di Cadena" consolida la simbiosi tra due e quettro ruote. Rafforza l'unione di intenti tra Domenicali ed Ezpeleta che, forse, nel weekend di Portimao hanno anche raggiunto nuovi accordi. Tra questi ci sarebbe l'intenzione di far coincidere completamente la MotoGP con la Formula 1. Nello stesso weekend, sulla stessa pista. Ezpeleta ne ha parlato così: "Ne stiamo parlando. Un paio di settimane fa mi sono confrontato con il sindaco di Madrid, gli ho detto che se il circuito in fase di progettazione nella capitale spagnola diventerà valido sia per le due che per le quattro ruote, allora prenderemo in considerazione l'ipotesi di far correre F1 e MotoGP sulla stessa pista contemporaneamente. Il circuito che si sta prendendo in considerazione per la F1 a Madrid non è permanente, Servono vie di fuga più difficili sui circuiti non permanenti, ma ripeto, ci stiamo pensando. Il Gran Premio d'Indonesia per esempio si svolge a Mandalika, che è un circuito urbano non permanente. Mandalika si trova in un parco, lì le vie di fuga in ghiaia non disturbano la viabilità ordinaria quando la Motogp o la SBK non corrono. In città sarebbe diverso, molto più difficile, ma stiamo studiando una soluzione. Difficilmente ciò accadrà prima del 2027 perchè abbiamo i contratti firmati con gli attuali circuiti spagnoli fino al 2026. L'idea non viene dai promotori delle gare, ma viene dall'organizzazione della F1 e dalla nostra organizzazione. Siamo specialità complementari, e ciò che funziona per uno in molti casi funziona bene anche per l'altro. Sarebbe sciocco non copiarci a vicenda".