Il 2025 di Lewis Hamilton è una delusione che non ha fine. E la fotografia perfetta della stagione sono le ultime due qualifiche: diciottesimo in quelle per la Sprint del Qatar, ultimo a Las Vegas. Continua a non lasciare il segno, a lamentarsi di una vettura che proprio non riesce a capire e a incassare colpi su colpi. Ma stavolta, però, di mezzo non c’è solo la scarsissima competitività della SF-25: quella stessa macchina, infatti, Leclerc l’ha portata almeno in SQ3. Un’altra delusione, ma comunque una risposta alle parole del sette volte campione del Mondo, rassegnato al rientro ai box: “Questa vettura non va più di così”.
Non è veloce e non lo è mai stata, ma in questo momento non lo è nemmeno Sir Lewis: è lontano anni luce non solo dall’Hamilton che dominava in giro per il mondo, ma anche da quello che la passata stagione tornava al successo nella sua Silverstone, martellava a Spa per prendersi la vittoria (poi sfumata per un errore di Mercedes) e a Las Vegas rimontava a suon di sorpassi. Non è quell’Hamilton lì, dentro e fuori la pista: spento, demotivato, probabilmente con la mente da tempo altrove, magari al 2026, l’ultima possibilità per chiudere degnamente una carriera infinita. Perché ormai, a due gare dalla fine della stagione, è difficile immaginare anche solo una reazione.
Serve resettare tutto e partire daccapo, con la rivoluzione regolamentare che non poteva arrivare in un momento migliore. Eppure, nella notte del Qatar, lui e la Ferrari non sono gli unici a deludere: oltre all’altra SF-25, staccatissimo è anche Max Verstappen, furioso con la sua Red Bull. Via radio urla parecchio, in pista scoda continuamente e sotto la bandiera a scacchi delle qualifiche Sprint è solo sesto. Non lo scenario ideale, specie se davanti i rivali per il titolo sono primo e terzo: fatica sin dai primi giri delle prove libere e, quantomeno per ora, la Red Bull non ha ancora realizzato uno dei suoi miracoli.
Chi invece accenna un sorriso è Oscar Piastri, rinato lì dove nel 2023 aveva conquistato la sua prima pole position in Formula 1: quest’anno fa lo stesso e il suo fine settimana comincia bene, costretto a essere perfetto per aggrapparsi alle ultime speranze di titolo. Dall’altro lato del box Norris pasticcia un po’ e concede la seconda posizione a George Russell, che torna dove più volte quest’anno si era fatto vedere. Sarà uno degli aghi della bilancia di questo Mondiale, ma stavolta non è l’unico: lui si infila tra i due papaya, Alonso e Tsunoda tra Norris e Verstappen. Tante sorprese, le stesse che un po’ tutti si attendono dalla prima gara del weekend. E non sarà solo una Sprint, ma una prima vera resa dei conti: per recuperare su Norris a Max serve una magia, a Piastri la perfezione. È il fine settimana della verità, quello del tutto o niente.