Ormai non è più un segreto. Il matrimonio tra Charles Leclerc e la Ferrari potrebbe finire al termine del 2026, dopo otto stagioni di speranze e delusioni. Gli indizi sono tanti: il primo, e più importante, sono le sempre più frequenti dichiarazioni dure di Leclerc verso la Scuderia, forse stanco di promesse non mantenute; il secondo è ovviamente il nuovo regolamento tecnico, un’opportunità per tutte le squadre di fare il colpo grosso e, eventualmente, aprire un ciclo e dominare come negli ultimi undici anni hanno fatto Mercedes e Red Bull.
Quanto alle dichiarazioni, le ultime sono arrivate proprio a Las Vegas, sabato, subito dopo la delusione e la fatica fatta in qualifica: “Il bagnato era sempre uno dei miei più grandi punti di forza nelle categorie giovanili, ma da sette anni che sono in Ferrari ho provato a fare di tutto per risolvere il problema”, aveva spiegato Charles a Sky, aggiungendo “Da quando sono qui non ho mai più trovato il feeling giusto con la pioggia e questa cosa continua”. Parole dure, non le uniche e, probabilmente, nemmeno le ultime.
Il perché è molto semplice: salvo colpi a sorpresa, McLaren, Mercedes e Red Bull hanno già line up definite, Aston Martin no. Da un lato c’è l’incognita Stroll, dall’altro gli anni di Alonso. E soprattutto, la struttura guidata da Lawrence Stroll può mettere sul piatto una forza che, almeno sulla carta, sembrerebbe inarrestabile: vettura progettata da Adrian Newey, power unit Honda - gli stessi che dal 2021 hanno vinto e tanto assieme a Red Bull - e carburante Aramco, azienda leader nel campo dei biocombustibili, altro punto centrale del nuovo regolamento tecnico.
Tre perché che stuzzicano, specie se a inizio della prossima stagione Aston dovesse trovarsi a lottare nelle primissime posizioni, le stesse che da anni rincorre. E in più, ad accogliere Charles potrebbe essere persino Christian Horner, tra i candidati a sostituire l’attuale team principal Andy Cowell che, stando a quanto riportato da The Race, verrebbe ricollocato all’interno della struttura tecnica della squadra e verosimilmente nel reparto Power Unit, suo ambito di specializzazione.
La possibilità è concreta e non c’è nemmeno da rimanere sorpresi al leggere di colloqui già avviati: Leclerc la Ferrari la ama, lo ha ribadito infinite volte e farebbe di tutto pur di realizzare quell’ultimo sogno rimasto ancora nel cassetto, diventare campione vestito di rosso; ma, guardarsi intorno è lecito. Lo ha fatto Verstappen quando un addio alla Red Bull sembrava possibile, lo ha fatto Russell e adesso tocca a Charles.
È una storia che ha soltanto una certezza: alla Ferrari sbagliare non è più concesso. Vorrebbe dire iniziare un nuovo ciclo tecnico rincorrendo, stessa cosa successa sia nel 2009 che nel 2014 e nel 2022. E in tutti e tre i casi è arrivato soltanto il solito “vinceremo l’anno prossimo”. Ma attenzione: non significa iniziare dominando (nel 2026), basterebbe farsi trovare pronti e nella condizione di competere per il titolo. Esattamente ciò che non è successo nel 2025. Se ciò dovesse succedere non ci saranno problemi, altrimenti Leclerc non sarebbe l’unico a lasciare Maranello. Ci sarà una rivoluzione, l’ennesima degli ultimi anni.