Lando Norris l’ha messo in chiaro da subito: in Brasile è lui il pilota da battere. E lo ha fatto prima iniziando col miglior tempo al mattino, poi prendendosi di forza la pole position in vista della Sprint Race. Non c’è stata storia, specie per i rivali nella lotta al titolo: Piastri 3° e staccato di 198 millesimi, Verstappen addirittura 6° a più di tre decimi. Un colpo da Mondiale, soprattutto a livello mentale e con la possibilità di una prima vera fuga in classifica. Dominatore in Messico, protagonista assoluto pronti via ad Interlagos mentre Oscar e Max faticano: l’australiano non incide, l’olandese se la prende con una Red Bull a detta sua inguidabile - “The car is completely broken, it’s undrivable”. Ad approfittarne sono le due Mercedes, ma questa volta il migliore è stato Kimi Antonelli.
Secondo, fantastico, senza nemmeno conoscere la pista. Ha seguito il copione visto a Miami quando aveva conquistato la pole position, peraltro sempre in un fine settimana dal format Sprint. L’ennesima risposta a chi l’aveva criticato dimenticando però che, a 19 anni, Kimi è lì a giocare con i più forti. Sceso dalla W16 non c’è bisogno di ascoltarne le parole per coglierne la gioia, basta guardarlo in viso: sorridente, fiducioso e carico. Si è messo alle spalle George Russell, quarto, mentre a tenere lontano Verstappen dai due papaya ci ha pensato anche Fernando Alonso, quinto. Un altro leone che a 44 anni non smette di lottare e, ogni qual volta si presenta l’occasione, è lì ad approfittarne.
Dei top mancano solo due nomi lì davanti, lontani persino dalla sesta posizione di Max: Leclerc e Hamilton. Ferrari firma il disastro e Charles è soltanto ottavo, con davanti persino l’altra Aston Martin di Lance Stroll, mentre Sir Lewis è addirittura 11° e nemmeno in SQ3. Non il modo migliore di iniziare il fine settimana, dopo una prova libera senza effettuare nemmeno un time attack. Uno schiaffo, l’ennesimo di una stagione che continua a sorprendere soprattutto in negativo. Basti pensare che, le uniche macchine finite dietro alla SF-25 del monegasco sono la Racing Bulls di Hadjar e la Sauber di Hulkenberg.
Poi, insieme ad Hamilton, finiscono out al termine delle SQ2 - nell’ordine - anche Albon, Gasly, Bortoleto e Bearman, mentre in SQ3, invece, eliminati Colapinto, Lawson, Tsunoda Ocon e Sainz, ultimo.
Sarà un fine settimana di sorprese e incognite, con McLaren tornata ad essere l’unica solita certezza: lo aveva già dimostrato subito, appena scesa in pista nelle FP1, con Norris e Piastri primo e secondo. In gara toccherà però stare attaccati ai monitor perché, per Norris, il colpo potrebbe essere grosso. In Red Bull servirà una magia di Max per rovinare come al solito la festa, dopo che l’olandese aveva faticato anche in prova tra scodate e traversi, mentre per Ferrari è impossibile fare pronostici: la Scuderia ha scommesso sulla gara, ma dopo la delusione delle prime qualifiche a rovinare tutto potrebbe essere anche il meteo, ballerino. Certo è che, ad oggi, oltre ad Antonelli godono soltanto al muretto papaya. Per tutti gli altri, invece, è notte fonda.