Quando Las Vegas chiama, il tombino salta e risponde. Era successo nel 2023 e aveva distrutto la Ferrari di Carlos Sainz, questa volta le macchine sono intatte, ma la seconda sessione di prove libere è vanificata a mezz’ora dalla bandiera a scacchi. Il tutto proprio quando i piloti iniziavano a fare sul serio, con gomma rossa. Fino a quel momento la zampata l’aveva messa a segno Lando Norris, con Kimi Antonelli subito alle sue spalle e velocissimo anche in America. Poi tantissimi giri abortiti, ma i valori in pista sono chiari: Mercedes corre veloce, proprio come nel 2024, McLaren sembra essersi ripresa dopo un inizio complicato e la Ferrari, un po’ a sorpresa, è lì a giocarsela insieme alla Red Bull.
Una giornata poco lineare dopo che, pronti via, in FP1 la pista era scivolosissima, con tanta sabbia che si alzava al passaggio delle vetture. Una condizione che, però, era migliorata vista la grande attività dei piloti chiamati a spingere considerato il rischio pioggia in vista delle FP2 - poi arrivata solo in piccolissima parte. Al termine dei primi 60 minuti la prima posizione se l’era presa Charles Leclerc, seguito da Albon, Tsunoda, Verstappen e Sainz. Il monegasco e la Ferrari sono pimpanti fin da subito migliorando giro dopo giro, stessa cosa fatta anche dai due Red Bull: in Nevada la RB21 funziona e lo evidenzia soprattutto la velocità del giapponese che, senza errori, si piazza nella parte alta della classifica, addirittura davanti a Max.
Più indietro la McLaren, che a inizio giornata era partita malissimo: sesto Norris e ottavo Piastri divisi dalla Racing Bulls di Hadjar e rispettivamente a 456 e 658 millesimi dal miglior tempo della sessione. I due papaya avevano faticato, specie in frenata tra bloccaggi e lunghi uno dopo l’altro, con la vettura incapace di generare grip. Staccate anche le due Mercedes di Russell e Antonelli a sette decimi da Leclerc, ma con un programma di lavoro diverso dagli altri: i due avevano usato la soft solo a inizio turno, per poi passare alla gomma media concentrandosi sul passo gara, scelta azzeccata visto com’è finita la giornata. Solo undicesimo Hamilton, a 758 millesimi dal compagno: per Sir Lewis qualche lampo, senza però mettere insieme un giro buono dall’inizio alla fine.
Uno scenario rivoluzionato nella prima mezz’ora della seconda sessione in pista: nonostante non sia in testa, Mercedes è sembrata la favorita con Antonelli e Russell velocissimi. Guardando alla classifica la differenza è che, prima della bandiera rossa e del caso tombino, Kimi aveva chiuso il proprio giro con gomma soft, George no. Lo stesso vale per i due papaya che, dopo aver cambiato ala posteriore, sembravano aver trovato performance e un po’ più di consistenza: Norris si è preso il miglior tempo di giornata, mentre Piastri non è riuscito a chiudere un giro buono.
Veloce è stata anche la Ferrari, con Leclerc terzo e a un solo decimo da Norris senza mettere a segno alcun tempo con gomma rossa. La SF-25 va e il monegasco come sempre risponde, ma alla ripartenza dopo lo stop è costretto a parcheggiare la vettura per dei problemi al cambio: fortunatamente, però, non ci saranno penalità da scontare vista la rotazione abituale delle power unit che viene fatta al venerdì. Più lontano Hamilton (10°) che, come al mattino, paga un giro non completamente pulito nonostante la velocità fatta vedere, solo a sprazzi.
Soltanto nono Verstappen, che più di tutti avrebbe bisogno di non incappare in problemi o perdite di tempo. Per Max Las Vegas rappresenta il weekend della verità, quello che può rilanciarlo o estrometterlo definitivamente dalla corsa al titolo: l’inizio era stato dei migliori soprattutto guardando alle difficoltà della McLaren, ma serve vincere e l’olandese lo sa benissimo. Dovrà essere magico, ancor più del solito considerato che, a causa dello stop, nessuno è riuscito a provare i long run in vista della gara ad eccezione della Mercedes, che lo aveva fatto nelle FP1 nonostante la pista sporca. Per fregare Norris e Piastri servirà l’all-in, ma occhio a chi potrebbe rovinargli la rincorsa al quinto Mondiale. E questa volta sono in tanti…