Il 2024 di Fabio Fognini si è chiuso con un successo nel Challenger di Montemar, un trionfo personale ottenuto mentre l’Italia celebrava il secondo titolo consecutivo in Coppa Davis. Un traguardo storico per il tennis azzurro, ma che non ha coinvolto Fognini, escluso dalla squadra dopo un lungo percorso di successi e battaglie in maglia tricolore. Il tennista, attualmente numero 91 del ranking ATP, ha parlato con il portale Relevo, lasciando trasparire il peso della delusione per la sua esclusione dal team guidato da Filippo Volandri. Tornando agli eventi del settembre 2023, Fognini ricorda il momento in cui Volandri decise di lasciarlo fuori dalle convocazioni per la fase a gironi della Coppa Davis, un episodio che non sembra aver superato del tutto: "Il mettermi alla prova? Me lo devo," ha spiegato Fognini. "Avete visto come mi hanno trattato in Coppa Davis. Ho vinto questo ultimo torneo, ma solo per me. Per nessun altro". Una vittoria vissuta come personale, ma senza il bisogno di dimostrare nulla: "Non voglio dimostrare niente a nessuno. Quello che è successo lì rimane. Sfortunatamente ci sono state persone che non l'hanno visto o apprezzato all'epoca. Comunque, ho già una certa esperienza, sono molto resistente e piuttosto testardo. Sono orgoglioso". Fognini non rinuncia però a lanciare un'anticipazione: dopo il ritiro, chiarirà ogni aspetto della vicenda: "Parla con il capitano. Saprà spiegarti tutto. Ho un libro da scrivere, ma ora non voglio dire niente. Quando mi ritirerò, dirò tutta la verità e riderete molto. Ora posso solo mostrare la mia gioia per i miei compagni, che l'hanno vinta per due anni di fila. Certo, interiormente sono deluso".
Guardando al futuro, Fognini riflette sul messaggio che vuole lasciare a tifosi e appassionati. "Sono entrato nel tennis in punta di piedi e voglio comunque uscirci così quando tutto sarà finito. Non voglio essere un problema per nessuno. Conosco tutti i sacrifici che ho fatto per il tennis. Una volta ero nono al mondo, ma sono tutti numeri". E ancora: "I numeri, i record sono qualcosa da battere, niente di più. Voglio essere ricordato solo come quel ragazzo che amava questo sport, che amava i bambini, i più piccoli… E sì, anche un ragazzo con un carattere a volte complicato. Non mi sono mai nascosto. Ho cercato di mettere passione in tutto ciò che ho fatto".