“In Petronas sto guidando una moto ufficiale. Certo, entrare nel team factory di Yamaha è un onore, ma non cambierà niente se non i colori della moto. Potrò portare con me molti dei miei tecnici e l’ambiente che avrò intorno sarà sostanzialmente lo stesso” – È un Fabio Quartararo pacato, apparentemente sereno e consapevole di essere, oggi, l’uomo da battere per chiunque vorrà mettere le mani su questo mondiale orfano di Marc Marquez. Il francese ha partecipato ad un evento promozionale di Shark che ha ufficialmente aperto la settimana del Gran Premio di Francia e ha concesso una lunga intervista insieme all’altro francese della MotoGP: Joahnn Zarco.
Ma Quartararo ha mostrato la diplomazia di uno navigato e non certo di uno che, invece, comanda la classifica per la prima volta nella sua vita. Perché non s’è lasciato andare a mezza parola fuoriposto, niente che possa dare spazio ad una qualche vena di polemica. Tanto che viene da dire che mentre cerca di diventare campione del mondo di motociclismo, Fabio Quartararo è già campione del mondo di diplomazia. E, almeno quando è giù dalla moto e senza l’adrenalina della bagarre, anche di self control, visto che è apparso assolutamente tranquillo davanti alla pesante responsabilità di essere il leader della classifica mondiale. “Anche in Moto3 o Moto2 – ha detto – non sono mai stato il leader del campionato. Essere il leader del campionato MotoGP è sempre un vantaggio. Possiamo avere una pressione extra, ma non la vedo proprio come una pressione perché, per il momento, siamo davanti con alcuni punti di vantaggio su Joan Mir. Per me è più una motivazione perché arrivo al Gran Premio di Francia così ed è comunque straordinario! Mi sento bene, anche mentalmente, quindi come ho detto non vedo l'ora di fare i miei primi giri sul circuito di Le Mans e vedere il potenziale che abbiamo per questo fine settimana”. Un fine settimana che Fabio Quartararo, come ha raccontato, ha temuto di non poter vivere a causa del diffondersi del Coronavirus: “Siamo fortunati a poter correre il GP di Francia, perché altre nazioni hanno dovuto rinunciarci”.
Un circuito, quello di LeMans, su cui Fabio Quartararo non è mai riuscito a far bene e sul quale questa volta non vuole fallire: “Lo scorso anno abbiamo fatto il record sul giro in gara e abbiamo avuto un ottimo ritmo fino alla fine, quindi sono davvero fiducioso per quest'anno. Nel 2015, invece, eravamo terzi ma sono caduto a metà. Si potrebbe dire che è il mio peggior ricordo, mentre il migliore, ma purtroppo non in termini di risultati, è la gara dell'anno scorso. Quest’anno invece, viste anche le caratteristiche della Yamaha, sarà fondamentale fare bene da subito, riuscire a partire davanti e restarci, così da non trovarci nel mucchio nella fase iniziale della gara perché poi sorpassare diventerebbe davvero difficile”.