Di notti prima del grande verdetto ne ha vissute ben quindici e probabilmente nessuno nella storia del motorsport può raccontare quanto lui cosa si prova, quali sono le emozioni con cui si fanno i conti, quali i pensieri e come tenerli a bada. E’ per questo che abbiamo chiamato Giacomo Agostini. Non la solita intervista, perché per quella ci sarà tempo a moto ferme, ma due sole domande (che poi in verità sono diventate quattro) e lui, il più vincente di sempre, non s’è tirato indietro. Anche perché quella di sabato potrebbe essere un’ultima notte anche per lui: l’ultima da ultimo italiano a vincere un mondiale su una moto italiana.
Sabato sera un campione del mondo, Fabio Quartararo, si ritirerà nel suo motorhome e per qualche momento, prima di cedere al sonno, dovrà necessariamente abbandonarsi ai pensieri. Non sappiamo, certamente, quali saranno quelli del francese, ma se Giacomo Agostini fosse Fabio Quartararo quali sarebbero i suoi pensieri?
Probabilmente il pensiero sarebbe uno solo: domani devo vincere! E me lo ripeterei fino all’ossessione, forse per tutta la notte, visto che quando arrivi all’ultima sera prima di un verdetto mondiale non è che dormi proprio come quando stai in vacanza. Fabio Quartararo, anche se sembra una contraddizione, è quello nella posizione migliore perché ha una sola via da prendere: la vittoria. La classifica dice che la condizione per poter sperare di mettere le mani sul titolo mondiale è quella di arrivare primo e questo permetterà a Quartararo di tenere la testa più libera. E’ anche consapevole che 23 punti sono veramente tanti per sperarci troppo, ma ormai le cose per lui sono andate così. Parlerà con la moto, le chiederà di spremersi anche oltre le proprie possibilità, tanto ormai siamo all’ultimo atto. E farà la stessa cosa anche con le sue forze, per mettere da parte la stanchezza di una stagione e magari anche la delusione per la direzione che la situazione ha preso con la rimonta di Bagnaia e di Ducati. Ogni altro ragionamento lo farà da lunedì. Domenica, invece, deve solo vincere e aspettare: non può fare altro. Per sintetizzare al massimo diciamo che Quartararo può contare sulla libertà di chi non ha nulla de perdere.
Per Pecco Bagnaia, quindi, sarà decisamente una notte più tormentata…
E vorrei vedere! Fabio Quartararo ha già vinto un titolo mondiale in MotoGP, per Pecco, invece, è la prima ultima notte. Come ho già detto, 23 punti sono veramente tanti, ma posso immaginare quanti pensieri avrà per la testa, quali emozioni e magari anche quanta paura. Quindi se fossi Pecco Bagnaia imporrei a me stesso di stare tranquillo, di mantenere la massima serenità possibile e cercherei di concentrarmi sull’oggettività dei fatti. Insomma, proverei a far prevalere la ragione sui sentimenti, perché di risultati a disposizione per portare comunque a casa il titolo ce ne sono tantissimi. Non voglio dirlo esplicitamente, ma francamente vedo quasi un solo epilogo possibile, anche se la matematica dice ancora il contrario. Ho vissuto certe nottate e so benissimo che per Pecco non sarà affatto facile. Così come non è facile ragionare in maniera diversa da come ragiona sempre un pilota. Un pilota, soprattutto un pilota di vertice, vuole vincere ogni gara e Pecco Bagnaia, invece, questa volta dovrà puntare a altro, magari anche accontentarsi per non rischiare troppo al Ricardo Tormo di Valencia. In partenza dovrà tenere d’occhio Fabio Quartararo e poi, senza mai perdere di vista proprio il diretto avversario, restare concentrato e valutare giro per giro la cosa più opportuna da fare. In estrema sintesi, Bagnaia può fare leva sulla scienza, ciò sul fatto che mentre il suo avversario può fare una cosa sola, lui può farne molte di più domenica in gara a Valencia.
Le domande dovevano essere due, ma proviamo a approfittare, perché, a proposito di ultime volte, appena un anno fa, sempre a Valencia, Valentino Rossi diceva basta e per la MotoGP è stato un colpo duro. Invece, se andiamo a guardare, questo 2022 ha riservato un gran bello spettacolo e anche qualche sorpresa, soprattutto per il motociclismo italiano…
E’ chiaro che quando un campione come Valentino Rossi smette c’è un attimo di sbandamento, ma è la storia dello sport. Ogni disciplina sopravvive ai suoi campioni, si tratta solo di assorbire l’urto e ricominciare, poi c’è chi ci mette di più e chi ci mette di meno. Quest’anno abbiamo visto un gran bel campionato, con più piloti in grado di vincere e qualche gran premio veramente combattuto. Anche il livello dei piloti è molto alto e questo è sicuramente un bene: il futuro arriva sempre lo stesso. Prendiamo, ad esempio, il Napoli, chi avrebbe mai pensato che ci sarebbe stato un Napoli dopo Diego Armando Maradona? Invece oggi il Napoli sta lì, a giocarsi lo scudetto come quando c’era Maradona. Ci saranno nuovi campioni, arriveranno anche nuovi personaggi: è la storia dello sport e vale pure per il motorsport, anche se è chiaro che ad ogni momento importante, come può essere un grande campione che dice basta, ci si chiede cosa succederà e si rimane un attimo così sospesi nei dubbi sul futuro.
Il Maradona della nuova MotoGP o, senza scomodare paragoni pesanti, il futuro della MotoGP chi sarà?
Il futuro non lo sa prevedere neanche Giacomo Agostini (ride, ndr). Però se andiamo a guardare le età di Francesco Bagnaia e Fabio Quartararo non è che sono due a fine carriera, anzi sono giovanissimi. Ho sempre detto che il favorito di una nuova stagione è il campione della stagione precedente, quindi il favorito per il 2023 sarà verosimilmente Pecco Bagnaia. E Fabio Quartararo starà certamente lì e provare a riprendersi il titolo, così come ci sarà, secondo me, Enea Bastianini. Sono tutti giovanissimi e è chiaro che il futuro sono loro, ma non escludo altri nomi, visto che comunque molto dipende anche dalle moto che le case riescono a mettere in pista. E non possiamo dimenticare che tra questi giovani, tutti bravissimi e sicuramente di gran talento, c’è pure un certo Marc Marquez. Escluderlo dalla cerchia di quelli che il prossimo anno si giocheranno il titolo è una eresia perché, trovando una migliore condizione fisica e potendo lavorare sulla nuova moto, uno che ha vinto otto mondiali e che ha quel talento lì difficilmente resterà indietro.