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Fabio Quartararo: “Io in Ducati? Ora è tutto aperto, parliamo con tutti. Martin nel rettilineo faceva paura”

1 novembre 2021

Fabio Quartararo: “Io in Ducati? Ora è tutto aperto, parliamo con tutti. Martin nel rettilineo faceva paura”
Fabio Quartararo si racconta a una settimana dal suo primo titolo mondiale: ha la voce roca ma parla chiaro, a cominciare da Bagnaia (“È un peccato per lui, ma quest’anno era il nostro titolo”) fino alla possibilità di un suo passaggio in Ducati (“Ora è tutto aperto, ascoltiamo tutti ma io mi concentro sulle gare”) e su Valentino Rossi tester in Yamaha…

Fabio Quartararo ha festeggiato a lungo il suo primo titolo in MotoGP. Il francese - il primo nella storia a trionfare in classe regina - ha chiuso la stagione con due gare d’anticipo, tirando fuori il meglio da ogni situazione anche quando le cose non andavano per il verso giusto. Anche per questo, forse, nessuno si è sognato di mettere in discussione la sua bravura. In una lunga intervista ai colleghi di GPOne, Fabio Quartararo ha parlato di tutto, a partire dalla caduta che gli è valsa il titolo quando le cose sembravano andare in maniera diametralmente opposta: lui partiva 15°, Bagnaia dalla pole. Ma i punti da recuperare, per il Ducatista, erano comunque molti: “È un peccato per Pecco, lo penso davvero perché anche se avesse vinto sarei arrivato quinto e sarebbe stato un ottimo risultato per Portimaõ. La cosa più importante è che non si sia fatto male, ma tutto sommato penso che questo titolo fosse nostro. Se metterò il numero uno sul cupolino? Assolutamente no. Neanche un numero uno piccolo, la moto dell’anno prossimo sarà la stessa, tutta uguale”. Una tradizione portata in MotoGP da Valentino Rossi che orami sembra un po’ di tutti i piloti, da Marc Marquez a Joan Mir. L’ultimo ad aver scelto di correre col numero uno è stato Casey Stoner, nel 2012.

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Fabio svela anche le richieste fatte alla Yamaha per l’anno prossimo, una su tutte maggior potenza dal motore: “Sto spingendo molto la Yamaha, la moto sta andando benissimo e sono molto felice, ma ci sono due o tre cose su cui lavorare e la prima è la potenza: non sono contento e Yamaha sa di dover lavorare molto, molto sul motore. Se migliorassimo la velocità sarebbe molto meglio, più facile per noi in gara. In alcuni casi si sente, anche perché è difficile sorpassare”. D’altronde, Quartararo lo sa bene, sono molte le case interessate al francese. Quando gli viene chiesto se ha pensato alla Ducati, lui non ha certo chiuso la porta: “Vediamo il futuro, ora è tutto aperto, ascoltiamo tutti. Io però sono concentrato sulle ultime gare, voglio divertirmi. È presto per parlare di contratti ma Eric (Mahé, ndr.), il mio manager, gestisce tutto questo. Comunque Yamaha sa che non deve fare una moto per me. Devono farne una veloce e facile, ma la cosa più importante è che sia veloce. Se poi è anche facile tanto meglio. Valentino tester? Penso che Yamaha sarà felice di fargli fare tutti i test che vuole. Il problema di questa moto è che ha poca potenza. Quando mi ha passato Martin sul rettilineo, in Qatar, mi ha fatto paura. Ho detto che è, un aereo? Non è possibile essere passati così! Se anche perdessimo un po’ di velocità pura nel giro secco andrebbe comunque bene, la gara è più importante”.

Poi Quartararo racconta di non aver mai messo in discussione il suo talento, nemmeno nei momenti più difficili in Moto3 e Moto2: “Dirò la verità, non ho mai pensato che questo sport non facesse per me - le parole del campione del mondo - anche quando andavo male con Leopard. Ho sempre pensato di poter stare lì davanti e vincere gare, ma ero un pilota molto irregolare. Se la moto non era perfetta non andavo bene, ma quando era tutto a posto sapevo di poter vincere. Alla Speed Up ho fatto un salto quando Luca Boscoscuro (che ha parlato a MOW di Fabio Quartararo, ndr.) mi ha detto che stavo lavorando bene e che potevo fare come volevo, senza pressione sono riuscito a prendere tanta fiducia”.

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A questo punto il pilota di Nizza ha spiegato, in un discorso piuttosto singolare, di non amare particolarmente le moto sportive per i suoi allenamenti: “Non mi piace andare in pista con le sportive. Sono moto molto facili da guidare, vai subito veloce, e quando sali su di una Moto2 o una MotoGP è tutto molto più rigido, la potenza è totalmente diversa, i freni, l’elettronica… La Yamaha R1 mi piace da guidare ma passare da quella ad una MotoGP è complicato, mi servono diversi turni per abituarmi”.

Non manca, infine, un pronostico per l’anno prossimo, in cui Quartararo indica Marc Marquez - il pilota che ha totalizzato più punti da Aragon - come favorito: “Non sto pensando al 2022, voglio godermi quest’anno. È vero che tutti si aspetteranno molto da me ma io non la vedo così. Voglio continuare a guidare bene. Comunque devo dire che Bastianini da Aragon è stato impressionante, guida molto aggressivo su di una MotoGP e questo già è difficile. Anche Martin sarà lì, se prende regolarità ci sarà. Poi Bagnaia, Miller, Marquez, uno dei favoriti per l’anno prossimo, e poi anche Mir. Ce ne sono tanti che vanno forte”. Ha concluso Quartararo.

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