Ha dato tutto Fabio Quartararo sulla pista di Chang. Buriram, nord-est della Thailandia. La sua M1 non ne aveva più di un 1’29”909 – significa 238 millesimi dal poleman Marco Bezzecchi, quarta posizione e seconda fila in griglia. Fabio avrebbe voluto partire davanti a Pecco Bagnaia. Almeno questa volta, anche solo per un fattore psicologico. Invece sarà nuovamente costretto a rincorrere le Ducati, su un tracciato che in fatto di rettilinei non va al risparmio. “Perdiamo tanto sul dritto”, il Diablo fa copia e incolla delle dichiarazioni di un’intera stagione, lui che non vede l’ora di andare in vacanza con il secondo titolo consecutivo in tasca e la speranza di un motore Yamaha veramente rivoluzionato nel 2023. In questo momento, però, Quartararo è costretto a gestire i 18 punti di vantaggio su Bagnaia con quello che ha a disposizione, convincendosi che possa bastare.
Nella zona mista delle interviste Fabio ha esordito con un sintomatico: “Più che guadagnare posizioni in partenza sarà già tanto se non ne perderò”. Effettivamente il Diablo non si trova in una situazione invidiabile, con tre Ducati davanti (Bezzecchi, Martin, Bagnaia) e altrettante alle spalle (Zarco, Bastianini, Miller). Il rischio di dover disputare l’ennesima gara al limite, con il calore degli scarichi delle desmosedici che deformano la gomma anteriore della M1, è altissimo. Se poi si sommano eventuali ordini di squadra impartiti da Borgo Panigale per favorire Bagnaia, allora la situazione si fa veramente cupa. L’unica arma del francese - oltre ad una magia in partenza - potrebbe essere il quarto settore, dove due curvoni di percorrenza e un cambio di direzione potrebbero esaltare la ciclistica della Yamaha, che arriverebbe di slancio alla staccata dell’ultima curva, un rampino secco. Proprio in quel tratto Quartararo ha individuato le uniche chances offensive di una domenica thailandese che si preannuncia complicata: “L’ultima curva è l’unico posto in cui posso sorpassare. Mi sento molto bene alla 9 e alla 10, dove posso portare tanta velocità. Solo nel quarto settore posso tentare qualcosa di diverso”. Fabio, successivamente, ha commentato le condizioni dell’asfalto di Buriram, rapportandole al passato e al comportamento della moto: “Il grip è molto alto, penso che abbiamo fatto dei bellissimi giri oggi, non so se sia meglio o peggio del 2019. Ho dato tutto, il quarto posto era il massimo. In molti punti siamo al limite, ma il passo non è male”.