La gara del francese è durata solo quattro curve. Sbalzato in aria dopo il contatto fortuito con Marquez, Fabio ha rivelato di essere stato protagonista di un altro incidente durante il mesto rientro ai box. Nonostante il colpo al morale “ma soprattutto al fisico”, il Diablo non perde spirito ed ottimismo per il finale di campionato
Bruciante. È la parola più significativa e allo stesso tempo scontata per definire la domenica di Fabio Quartararo ad Aragon. Perché nel nord della Spagna, sulla pista che il francese aveva definito più ostica per le caratteristiche della sua M1, è andata come peggio non avrebbe potuto. Specialmente se si considera che il Diablo, dopo le FP4 di ieri, sembrava aver trovato le risorse per provare a trasformare un copione ritrito; a scostarsi dal ruolo di chi è perennemente costretto ai miracoli per sopravvivere nella morsa di Ducati e Aprilia. Invece, in gara, tra Fabio e la sua complicata missione si è frapposta anche la Honda. Marc Marquez, al primo giro, ha perso il posteriore in uscita di curva 4 e Fabio, incollato agli scarichi del Cabroncito, non ha potuto evitarlo.
Il Diablo è stato sbalzato in aria, con la sua M1 che, nella carambola, gli è anche piovuta addosso. Le profonde ed evidenti abrasioni che Fabio ha riportato sul petto coincidono con l’unico aspetto positivo di una domenica nera che – date le dinamiche dell’incidente – avrebbe potuto comportare ben altri danni fisici. I danni più gravi, per fortuna, si sono riverberati solo sulla classifica. Aragon ha assestato un colpo non indifferente alla leadership di Fabio Quartararo, che ora si vede braccato da Pecco Bagnaia ed Aleix Espargaro, rispettivamente a 10 e a 17 punti di distanza. Ma non è tutto, come rivela il francese – visibilmente dolorante – nella zona mista delle interviste: “Oggi ho fatto due incidenti in due minuti, perché il Marshall che guidava lo scooter per riportarmi ai box ha urtato violentemente un altro scooter. Fortunatamente non mi ero tolto il casco. Alla fine però tutti i problemi che ho dipendono dalla caduta in gara, dato che la tuta si è aperta e ciò ha comportato le abrasioni sul corpo”. In seguito Fabio analizza nello specifico il contatto che ha definitivamente segnato la sua gara: “Molti piloti commettono diversi errori. Non mi aspettavo di toccare il suo posteriore, tanto che non ricordo nemmeno l’accaduto. Forse Marc si è spaventato e io avevo una trazione migliore di lui in uscita dalla curva e per questo l’ho centrato”.
Lo scoramento di Quartararo aumenta quando ripensa alle aspettative che – sorprendentemente viste le previsioni – covava in griglia di partenza: “Sono sempre stato veloce qua ad Aragon, ma mai veramente costante come quest’anno. Nelle FP4 ero riuscito a trovare quella consistenza di cui avevo bisogno e che non avvertivo da tempo. Potevamo essere nei primi cinque quest’oggi e penso trovarci a lottare per il podio. In Giappone e Thailandia punto a fare davvero belle gare. Infine, come riportato da GPone, il Diablo – gettando uno sguardo alle prossime settimane – non perde l’ironia e il suo proverbiale sorriso: “Forse, viste le previsioni meteo per il Giappone e considerando la nostra fortuna degli ultimi tempi, sarebbe meglio non andare! A parte gli scherzi, Motegi è una pista che amo e non vedo l’ora di correre lì”.