L'anno di Yamaha in MotoGP sembra essere iniziato così come si è concluso il precedente: risultati mediocri, se non scadenti, pochi segnali di miglioramento e un lavoro di sviluppo che non sembra avere una direzione chiara. Questo da fuori, perché ascoltando i protagonisti sembra tutta un'altra storia. Il segnale più forte arrivato recentemente è stato senza dubbio il mega ingaggio di Fabio Quartararo per i prossimi due anni. Un pilota veloce, già campione del mondo, è una ricchezza da non perdere, cosa che quando la moto non funziona è abbastanza facile che accada (vedi Marquez con la Honda) e Yamaha ha voluto tutelarsi. Però, sentendo le dichiarazioni di Quartararo dopo il GP delle Americhe, sembra quasi di parlare con un tester più che con un pilota e, forse, le cose da cambiare e provare sono talmente tante che si rischia di perdersi.
"Abbiamo provato tante cose durante tutto il fine settimana. Anche in gara sono partito con una moto sconosciuta - ha candidamente ammesso Quartararo - Ne abbiamo tratto buone conclusioni".
Sarà, ma qualche dubbio rimane, anche se effettivamente la corsa di domenica di Fabio è stata inficiata da un problema al via: "Purtroppo sono andato largo alla curva 12 nel primo giro. Di conseguenza, ho perso alcune posizioni. Ma mi aspettavo di peggio. Il mio ritmo non era buono, ma il consumo delle gomme non era così grave come avevo temuto in precedenza".
Sicuramente è colpa nostra che non riusciamo a capire, ma mettere insieme "una moto sconosciuta", un "ritmo non buono" e le "buone conclusioni" facciamo un po' fatica. Probabilmente è una "questione di feeling" ma proprio Quartararo ha sottolineato: "La mia mentalità non è rivolta ai risultati di gara, ma al miglioramento della moto. Naturalmente non è facile. Sono un vincitore e voglio vincere. Ma dobbiamo guardare al lato positivo".
E ovviamente il lavoro continua: "Ora servono pezzi nuovi per migliorare ulteriormente. Cal Crutchlow proverà per noi prima di Jerez. Dopo Le Mans ci alleneremo per due giorni al Mugello. Questo sarà un mese pieno per noi. La cosa buona è che sappiamo di cosa abbiamo bisogno. Perché ci mancava la stessa cosa in tutte e tre le gare. Ma questo fine settimana è stato fantastico perché abbiamo provato molte cose".
Insomma, in casa Yamaha pare proprio che l'impegno sia ai massimi livelli, che le idee siano più chiare di quanto appaia da fuori e che tutto questo riempia di entusiasmo il loro pilota di punta. Ci sia permessa una certa dose di perplessità... in ogni caso speriamo di vedere presto tornare al vertice sia Yamaha che Quartararo. Magari subito dietro a Ducati e Aprilia.