Notizia del giorno: la matematica non è un’opinione, ma la MOTOmatica evidentemente sì! Viene da dirlo dopo l'annuncio dell'accordo trovato e, soprattutto, dopo aver letto quanto guadagnerà Fabio Quartararo per continuare a guidare la Yamaha del Team Monster Energy anche nel 2025 e nel 2026. Lo scoop l’hanno fatto quelli di motorsport.com, rendendo noti i dettagli della trattativa che si è conclusa con l’ufficializzazione di ieri. Fabio Quartararo, per farla corta, guadagnerà 24 milioni di Euro per due stagioni. Roba quasi da non crederci, perché significa che l’azienda giapponese ha deciso di sborsare una cifra di tre volte superiore a quella offerta da Aprilia (che invece s’era fermata a 4 milioni di Euro a stagione per avere il francese) e praticamente doppia a quella che Ducati ha sborsato per Pecco Bagnaia (con il doppio dei mondiali in MotoGP) e che Fabio Quartararo, con sette mondiali in meno, guadagnerà più della metà di quanto ha guadagnato un certo Marc Marquez (con sette mondiali in più) fino allo scorso anno. Uno, per dirla in maniera cattiva, s’è chiesto a quanto era disposto a rinunciare per vincere, l’altro, invece, s’è chiesto che prezzo dare al non vincere.
Considerazioni legate, appunto, alla MOTOmatica che è una opinione. E che, di fatto, sono anche figlie di un modo un po’ superficiale di andare avanti per paragoni e confronti in un mondo che, invece, è fatto non solo di risultati, ma prima di tutto di marketing. Quindi ok: le battute sui milioni di validi motivi di Quartararo ci stanno tutte, così come ci stanno le “sparate social” da tifosi sull’opportunità di dare uno stipendio così a uno che ha vinto una volta sola in tutta la sua vita e che sul gradino più alto del podio c’è salito “solo” dodici volte. Ma che, e questo lo riconoscono tutti gli addetti ai lavori, è probabilmente uno dei tre talenti più cristallini tra quelli che corrono ancora.
La verità, dunque, potrebbe essere un’altra. Anzi, più di un’altra. A cominciare da quella secondo cui Fabio Quartararo è tutt’altro che un pilota che per soldi ha rinunciato a vincere. Potrebbe essere, piuttosto, che in una MotoGP in cui cucirsi la moto addosso (vedasi Aleix Espargarò con Aprilia) conta decisamente tanto, Fabio Quartararo si sia semplicemente ricordato di avere solo 25 anni (il 20 aprile). E di avere, quindi, tutto il tempo per mettersi nel ruolo di punto di riferimento di un percorso con Yamaha che potrebbe sì essere lungo, ma anche molto molto virtuoso nel tempo. Viene da dire che anche Marc Marquez, se non avesse avuto già 30 anni, probabilmente sarebbe rimasto con Honda, magari alzando la posta piuttosto che “rinunciando”. Il francese, che qualcuno in queste ore ha ingiustamente descritto come uno che ha perso la ragione davanti a tanti soldi, forse è più lucido di quanto si possa credere.
Anche perché oggi, oltre alla certezza di 24 milioni di Euro in più, ha pure una consapevolezza: quella che Yamaha non scherza e non ha alcuna intenzione – come invece si diceva in giro – di mollare baracca e burattini sulla scia di quanto già fatto da Suzuki. Se un colosso industriale come Yamaha è pronto a sborsare 24 milioni di Euro per lo stipendio di un pilota, dovremmo chiederci, piuttosto, che razza di potenza economica è pronta a mettere sul piatto per sfornare nel minor tempo possibile una moto competitiva e capace di giocarsela con le Ducati e le altre moto europee. Il segnale, signori, non è stato solo per Fabio Quartararo – che giustamente lo ha colto sia per l’importanza della somma sia per quello che rappresenta davvero – ma per tutti quelli della MotoGP. E la considerazione da fare, oggi, è una sola: il gigante Yamaha s’è svegliato e è anche un bel po’ affamato! La prossima dimostrazione potrebbe darla "andando a prendersi" quel team satellite (Valentino Rossi o meno, ndr) che ha già detto di volere già dalla prossima stagione.