Fabio Quartararo va in Aprilia. Anzi no, in Honda. È questione di un paio di mesi, al Mugello firma. E invece no, il francese - che con Yamaha ha vinto un campionato del mondo appena tre anni fa, nel 2021- ha appena rinnovato con i giapponesi, scucendo un biennale che lo legherà a Iwata per 2025 e 2026. Così Fabio Quartararo diventa il terzo pilota (dopo Brad Binder annunciato in Austria nel 2023 e Pecco Bagnaia a inizio 2024) ad avere un contratto per i prossimi anni. A colpire è soprattutto il tempismo, perché Quartararo avrebbe potuto aspettare ancora settimane se non mesi prima di firmare un nuovo contratto. I milioni di motivi che lo hanno persuaso a rimanere non sono solo traducibili in euro: è vero, Yamaha sa che per tornare in alto ha bisogno di un pilota vincente e ha fatto l’impossibile per tenerselo - offrendogli un aumento impossibile da ignorare - ma la verità è che c’è molto di più.
Yamaha ha cambiato mentalità e metodo di lavoro assumendo nuovo personale - su tutti Max Bartolini, ex responsabile del veicolo in Ducati - investendo cifre importanti e lavorando di fino in termini politici per riavere quei privilegi che sono andati persi negli scorsi anni. Perché la sensazione è che il prossimo anno Yamaha avrà di nuovo un team satellite, a prescindere dal fatto che VR46 potrebbe accettare o meno l’incarico. E ci sono buone probabilità che il Fabio Quartararo con la penna in mano e il rinnovo sul tavolo queste cose le sapesse già. Se poi i giapponesi si sono offerti di pagargli un ingaggio oltre le aspettative è perché sono convinti di poter recuperare questo investimento con i risultati in pista.
Ecco perché Quartararo, che ha deciso di affidare la sua storia sportiva all’amico Thomas Maubant (dopo essersi separato dall’ormai ex manager Eric Mahe a giugno dello scorsi anno) sembra avere grande confidenza nei giapponesi: “Resto qui. Sono super felice di annunciare che continuerò la mia avventura in blu! Lo scorso inverno la Yamaha mi ha dimostrato di avere un nuovo approccio e una nuova mentalità, più aggressiva. La mia fiducia è alta; torneremo davanti insieme. 6 anni fa mi hanno dato la possibilità di passare alla MotoGP e da allora abbiamo realizzato grandi cose. Abbiamo ancora molta strada davanti a noi, per ricominciare a lottare per la vittoria. Lavorerò duro e sono sicuro che, insieme, realizzeremo nuovamente il nostro sogno!”.
Bene per lui, bene anche per gli altri. Specialmente per chi, per il 2025, sta pensando di passare da una moto italiana all'altra, che sembra sempre più competitiva e - forse - in cerca di un pilota capace di restituire quella costanza di risultati che ancora manca a Noale.