Come una pallina sparata a 200 km/h, l'accusa arriva netta e implacabile. Fabrizio Corona, ex re dei paparazzi e recente "appassionato al tennis" grazie a Jannik Sinner, scende in campo con dichiarazioni pesantissime. È un attacco in pieno stile Grande Slam, con accuse che più dirette non si può. "Jannik Sinner è colpevole. Ora non riesco più a guardare il tennis", afferma Corona in un’intervista per la tv svizzera che trasuda rabbia e disillusione. Non è un semplice colpo, ma una raffica di parole che prendono di mira non solo il giocatore, ma il sistema intero. Corona si scaglia contro quella che, secondo lui, è una rete protettiva intorno a Sinner, una cortina fumogena sollevata per preservare "il business" del tennis, o meglio, quel duello epico con Alcaraz che attira tifosi, contratti e sponsor come api sul miele. "È l'elemento fondamentale del business," dice Corona, facendo trasparire un cinismo che sembrerebbe suggerire che il tennis, da sport puro, sia ormai diventato una macchina per soldi, con regole dettate più dal marketing che dalla giustizia sportiva.
Corona punta il dito contro la discrepanza di trattamento riservata a chi viola le regole, denunciando un sistema di "favoritismi" per le star che valgono. Nella sua critica c’è un riferimento alle modalità della “giustizia sportiva”, che secondo lui ha standard decisamente più severi per altri atleti: “Qualsiasi altra persona trovata positiva viene prima esposta a una gogna mediatica, poi squalificata”. Il messaggio è chiaro: per lui Sinner è stato protetto, salvaguardato perché indispensabile per l’economia del tennis. E, come il miglior assist di un doppio, si trova affiancato da Nick Kyrgios, il "bad boy" del circuito, l'unico ad avere avuto il "coraggio" di esprimere la sua opinione senza mezze misure. “Se Sinner fosse davvero corretto, riconoscerebbe l’errore, prenderebbe la sua punizione e starebbe due mesi a casa con i milioni già guadagnati” Una frase pungente, che suona come un colpo sotto la cintura per il giovane talento italiano, con un invito esplicito a fare i conti con le sue scelte. E mentre i tifosi si interrogano, i media si affrettano a smentire o confermare, in pieno stile dramma sportivo, si disegna un quadro che sembra richiamare le rivalità più oscure del tennis. Fabrizio Corona, in questo spettacolo, è il protagonista inatteso, un osservatore arrabbiato che denuncia ciò che vede come il tradimento di uno sport. Tra accuse, sospetti e tanta passione, il pubblico è spettatore di uno "scambio" di parole infuocate. Come finirà questa partita?