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Fabrizio Ravanelli: "Chiesa diventerà più forte del padre.
Un coming out nel calcio? Non ci sarebbero problemi"

  • di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

1 luglio 2021

Fabrizio Ravanelli: "Chiesa diventerà più forte del padre. Un coming out nel calcio? Non ci sarebbero problemi"
L'attaccante ex Juventus è convinto che l'Italia potrebbe sfangarla contro il Belgio, squadra favorita per la vittoria finale, a patto che imposti la partita giocando con grande intensità. "Penna Bianca" ha poi esaltato le doti di Federico Chiesa e analizzato quella Nazionale del 1996 eliminata clamorosamente presto: "Forse una delle rose più forti di sempre, ma come spesso capita la squadra più attrezzata non vince. Che sia di buon auspicio per l'Italia". Riflessioni finali poi sui temi d'attualità: l'inginocchiamento e l'omosessualità nel calcio

di Filippo Ciapini Filippo Ciapini

Ci siamo, il sogno di accarezzare una semifinale europea è lì davanti a noi. A mettersi di fronte agli Azzurri c’è il Belgio, sulla carta favorita insieme alla Francia. Euro2020 però ci ha insegnato una cosa. Niente è scontato, tutto può succedere. Andare in semifinale battendo quella che al momento è la squadra potenzialmente vincitrice del torneo consentirebbe all’Italia di acquistare quel tassello finale che tutti gli addetti ai lavori esteri ci hanno contestato: non essersi mai confrontati contro rose più attrezzate. Insomma quello che è certo è che sarà durissima, ma anche l’ex attaccante della Juventus Fabrizio Ravanelli è d’accordo con noi. Ce la possiamo fare e sognare, per una volta, non costa niente.

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Ravanelli, ce la giochiamo contro il Belgio?                             
È una partita difficile, ma possiamo portarci a casa il risultato. Secondo me De Bruyne e Hazard ci saranno, però se facciamo la nostra solita partita di grande intensità vinceremo anche con loro in campo.

Contro l’Austria ha segnato Chiesa Jr, tu eri in campo con il padre agli Europei del 1996, che ricordi hai?
Grandi ricordi nonostante abbiamo perso per quel rigore sbagliato da Gianfranco (Zola ndr). Anche se siamo usciti con estrema dignità c’è comunque un po’ di rammarico perché avevamo ottenuto quattro punti. Avevamo la squadra più forte del torneo.

Differenze e similitudini tra padre e figlio?
Onestamente si assomigliano tantissimo, entrambi con un’ottima tecnica e una grande prestanza fisica. Era forte Enrico e lo è Federico. Credo che quest’ultimo possa diventare più devastante del padre.

Facendo un confronto tra le due rose, chi vince tra questa di adesso e quella dove giocavi tu?
Ogni squadra ha le sue caratteristiche, la nostra credo fosse una delle rose più forti mai costruite. Ma non sempre le più forti vincono, come è successo a noi, e questo può essere di buon auspicio per l’Italia di adesso.

Dopo i recenti casi di omosessualità nello sport, non credi che sia il caso che venga fatto un coming out anche nel calcio?
Credo che ormai il mondo stia cambiando, c’è libertà su tutto. Chi è omosessuale deve dirlo senza problemi perché non ci sarebbero conseguenze. Capisco che c’è chi ha piacere di dirlo e chi no, ma al di là di tutto non vedo nessun problema, ognuno può e deve manifestare le proprie idee senza nessuna vergogna e paura. Siamo in un paese libero e la libertà è la cosa più importante del n

E invece che ne pensi dell’inginocchiamento?
L’Italia ha deciso così e va bene, questo però non significa che chi decide di non inginocchiarsi sia razzista.

 

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