Un colpo dopo l’altro, per un inizio ben lontano dai sogni di Sir Lewis e dell’intero universo Ferrari. Tutti avrebbero sognato di vederlo subito competitivo, come in una favola i cui protagonisti sono il pilota e la squadra più vincenti in Formula 1, insieme per iniziare una nuova era. Tutto era stato curato nei minimi dettagli, dal suo arrivo a Maranello fino ai primi chilometri macinati in pista, caratterizzati dal sorriso di chi sa di aver iniziato un’avventura già nella storia. Eppure, quel sorriso non si è visto spesso nelle prime cinque gare stagionali, lasciando spazio alla delusione, per una fatica che mai nessuno avrebbe immaginato di vedere.

Solo due lampi, in Cina, poi le difficoltà e un distacco da Charles Leclerc che sembra non assottigliarsi mai. Hamilton è in crisi e ne è consapevole, ma sinora non si è mai dato per vinto, nonostante c’è chi creda che, se questo periodo nero non dovesse terminare in fretta, quella storia iniziata con il sorriso e all’insegna di un sogno da realizzare sia destinata ad essere solo un ricordo.“Non riesce a gestire la macchina” ha affermato senza mezzi termini Ralf Schumacher al Backstage Pit Lane Podcast. “Abbiamo parlato molto di Lando Norris, ma con lui è quasi peggio. Si vede che si è accasciato. Se a un certo punto ti trovi lì e non hai più risorse e sei sempre più lento, allora perdi tutto. So per esperienza personale che se continua così non è più divertente... C'è il rischio che a un certo punto dica: 'Guarda, non voglio più questo. Voglio solo vivere la mia vita adesso, ho 40 anni”.
Un’opinione forte, che contrasta ciò che in quest’inizio di Mondiale Sir Lewis ha sempre affermato, dentro e fuori dal paddock. Un pilota che ha fatto del motto “Still We Rise” il proprio mantra, dimostrandolo sul campo più e più volte. Ha oltrepassato momenti duri come il titolo sfumato (anche letteralmente) in Malesia nel 2016 dopo la rottura della Power Unit Mercedes mentre era in testa, spianando la strada al compagno di squadra, Nico Rosberg, o nel 2021, quando a batterlo fu Max Verstappen tra le polemiche e le dita puntate verso l’operato della FIA. Uno abituato a vincere, capace di ribaltare ogni pronostico e che, pur di realizzare l’ultimo suo grande sogno ha lasciato la Mercedes, diventata negli anni casa sua, per la Ferrari, che non vince da ormai 18 stagioni.

Una scommessa grande, quasi una dimostrazione verso tutti coloro i quali credevano che, a 40 anni e con sette titoli Mondiali ormai conquistati, Lewis non avesse più stimoli. Forse però, sarebbe bastato riportare alla mente la stagione 2022, un anno in cui nonostante le difficoltà di una Mercedes lontanissima, Hamilton non ha mai smesso di provarci: 23 fine settimana passati a sperimentare assetti, componenti nuove e ribaltando la propria vettura ogni due per tre. Un calvario, per altro con delle monoposto che, com’è ormai chiaro, non ha mai digerito completamente e che spesso non mettono in luce i punti di forza del suo stile di guida. Ma non si è arreso e, due anni dopo, sono arrivate le vittorie nella sua Silverstone e a Spa, oltre alla rimonta di Las Vegas, sfruttando la competitività della W15 e tornando in modalità “Hammer Time”.

Questa stagione è partita con il piede sbagliato, costringendo Hamilton e Ferrari agli extra pur di comprendersi nel miglior modo possibile, ma non va dimenticato che il prossimo anno tutto cambierà ancora una volta: nuovi motori, nuove monoposto, oltre a nuove opportunità, perché tutti partiranno alla pari, da un foglio bianco. Parlare di un possibile ritiro è comprensibile, ma al momento tutto fa pensare ad altro. È chiamato a reagire e anche in fretta, ma forse, visto il sogno che lo ha portato a Maranello, un addio anticipato sarebbe più probabile in caso di vittoria, che di difficoltà da affrontare.
