Michelle Gatting di Iron Lynx, è la prima donna a vincere il Ferrari Challenge. Alla danese per conquistare il titolo con una gara d’anticipo è bastato classificarsi quarta insieme alla sua Ferrari 488 Challenge Evo con cui ha sempre avuto un gran feeling. A vincere infatti è stato Luka Nurmi, secondo Niccolò Schirò mentre terzo è arrivato Frederik Peulsen.
Michelle, classe 1993, ha iniziato a correre con i Kart dal 2005 al 2010, per poi passare successivamente nelle vetture turismo e arrivare a correre la prima GT nel 2014, con la Audi R8 Ultra nel GT Open arrivando infine a concorrere nei campionati più prestigiosi, come l’ELMS con la Kessel Racing e Iron Lynx. A cui sono poi seguite tre partecipazioni alla 24h di Le Mans, il GT World Challenge Europe, la Michelin Le Mans Cup, il FIA WEC, il GT Italiano e le due stagioni al Ferrari Challenge Trofeo Pirelli di cui l’ultima conquistata al Mugello.
A fine gara, intervistata da Motorsport.com, ha dichiarato: “Sono molto felice di questo titolo, in primis per me stessa, per tutto il lavoro fatto fino ad ora, i sacrifici e per le persone che hanno creduto in me".
Sottolineando l’importanza di questa vittoria: "Il campionato è super competitivo, con diversi piloti veloci che hanno lottato insieme a me. Niccolò Schirò che è arrivato a campionato già iniziato, John Wartique e Luka Nurmi. Una battaglia lunga una stagione, qui al Mugello è bastato un quarto posto per avverare il sogno. Abbiamo corso su piste diverse tra loro e questo è stato importante per affinare il tutto, soprattutto nella ricerca negli assetti".
Per quanto riguarda il futuro adesso la Gatting pensa a godersi il presente e aggiunge: "Ora voglio godermi questa vittoria, anche se la testa va alla Finale Mondiale, una gara importantissima che significa essere il Campione del Mondo del Ferrari Challenge. Voglio rimanere con Iron Lynx e le Iron Dames. Mi piacerebbe tornare a correre Le Mans, WEC, ELMS, GTWC, ma al momento non abbiamo parlato di niente."
Con le due stagioni al Ferrari Challenge le hanno dato molto anche da un punto di vista personale: "Nel Ferrari Challenge sono cresciuta moltissimo, non dividere la macchina con nessuno mi ha permesso di conoscere meglio la 488 e adattarla alle mie esigenze, capire quale era la strada giusta e quella sbagliata. Tutto questo mi ha permesso di elevare il mio stile di guida e le mie prestazioni".
La danese è inoltre entusiasta di Iron Dames, il programma che dà un’opportunità a giovani donne non solo pilote, ma anche meccaniche, ingegnere o direttrici tecniche appassionate di motorsport di cui fa parte: "Penso che sia un’ottima idea, permette alle ragazze che vogliono affacciarsi al mondo del motorsport, di entrare e soprattutto crescere in una squadra al vertice che allo stesso tempo riesce a farti crescere, sia a livello personale che di prestazioni. Ovviamente il pilota ci mette del suo, ma il team aiuta a capire la gestione della macchina, della gara e tanti altri aspetti. Credo che ad ora sia l’unico progetto valido".
Infine conclude ringraziando chi ha creduto in lei: "Voglio ringraziare Deborah Mayer e Claudio Schiavoni che hanno creduto in me e hanno creato sia Iron Lynx che il progetto Iron Dames, i risultati conseguiti in questa stagione, sono il risultato del lavoro portato avanti negli ultimi anni".