Dopo il dominio degli Stati Uniti, per iscriversi definitivamente alla lotta per il titolo costruttori serviva replicare quanto di buono fatto, e in Messico la Ferrari non si è di certo tirata indietro. Carlos Sainz domina la gara, Charles Leclerc conquista il podio, nonostante lo spavento dell’ultima curva nel finale di gara -che ha concesso a Lando Norris la seconda posizione- e poi, approfittando della possibilità di pit-stop, mette a segno un giro veloce che, ancor più del punto guadagnato, annovera a gran voce le ambizioni della Ferrari. Il secondo posto in classifica non basta più, specie se le prestazioni sono quelle delle ultime gare: da Zandvoort sono arrivate 3 vittorie e ben quattro ulteriori podi, risultati che hanno permesso alla rossa di riportarsi con forza in lotta per il mondiale costruttori, con la il gap che la separa da Mclaren ora di soli 29 punti. Una Ferrari rivitalizzata dagli aggiornamenti introdotti nel corso del gran premio di Monza, che ne hanno limato i difetti pur mantenendone i pregi, oltre ad ampliarne la finestra di performance ottimale, il vero grattacapo dei team durante questa stagione.
Ma il fattore tecnico però, non è l’unico determinante, in quanto a pesare è stato anche l’operato della squadra e dei piloti: oltre alle tre vittorie nelle ultime 6 gare, ovviamente cruciali nella risalita, spesso si è massimizzato il potenziale del pacchetto con Charles e Carlos, grazie a strategie perfette e il merito di farsi trovare sempre pronti ad approfittare delle opportunità che i vari fine settimana hanno offerto. Un lavoro che invece non è riuscito a né Red Bull né a Mclaren, specie nelle ultime gare: Red Bull paga soprattutto le grandi difficoltà a livello tecnico, con la RB20 in netta difficoltà rispetto alle avversarie, appesa alle prestazioni di un Max Verstappen costretto spesso ad andare oltre il limite; Mclaren invece paga le tante opportunità sprecate in pista, sia con Lando Norris che con Oscar Piastri. Una crescita sottolineata anche dal team principal Fred Vasseur, il quale, oltre a lodare l’operato della squadra, ha sottolineato come in Brasile, teatro del prossimo round, importante sarà ripartire da zero: "Siamo a -29 dalla McLaren nel Mondiale Costruttori, ma manterremo lo stesso atteggiamento. Spero che tutta la stampa si concentri sul duello tra Max e Lando e della penalità di Verstappen. Che nessuno si concentri su di noi. Noi dobbiamo fare il nostro e vedremo come andrà nel prossimo weekend". "Da Zandvoort in poi siamo andati molto meglio. A Monza abbiamo portato degli aggiornamenti ed è andata molto bene. All'inizio pensavamo che fosse solo questione di tipologie di piste incontrate, come Monza e Baku, ma poi abbiamo fatto bene anche a Singapore e siamo andati bene ad Austin e anche qui in Messico, per cui ora penso che andremo bene ovunque fino alla fine. Ma attenzione, non sarà solo questione di come andrà la vettura, penso che sia anche il lavoro del team a essere buono. Dovremo ripartire da zero in Brasile la prossima settimana".
Con più di duecento punti ancora da assegnare, la lotta è dunque più viva che mai, ancor di più se si considera che in Brasile in Qatar si aggiungerà anche l’incognita del weekend Sprint, dove la chiave per riuscire a performare al meglio sarà quella di farsi trovare pronti dopo i soli sessanta minuti di FP1.
Lo scorso anno la rossa aveva ben performato a Las Vegas e Abu Dhabi, con Leclerc in entrambe le occasioni a podio, in seconda posizione, mentre maggiori difficoltà avevano caratterizzato sia il Qatar che il Brasile, con entrambi i round avari di soddisfazioni. Quest’anno, per continuare a sognare nel titolo, bisognerà portare avanti il trend degli ultimi appuntamenti, anche laddove la SF23, profondamente diversa dall’attuale vettura, aveva faticato. La Ferrari sembra essere ritornata in grande forma, e con lei anche l’ambizione di riportare, dopo anni ormai, qualcosa di grande a Maranello.