Dall’America al Giappone, lo spettacolo del mondiale endurance approda ai piedi del monte Fuji per il suo penultimo appuntamento stagionale e con una lotta al titolo piloti e costruttori più aperta che mai. Sebbene infatti la prima parte di campionato è stata ampiamente dominata dalla Porsche #6 di Laurens Vanthoor, Kevin Estre e Andrè Lotterer, Le Mans prima, e gli appuntamenti seguenti poi, hanno fatto sì che le classifiche si compattassero, così da avere, a due gare dal termine, ben tre equipaggi di tre case differenti in lotta per la corona iridata piloti e tre case per quella costruttori.
A dar battaglia all’equipaggio di casa Penske saranno la Ferrari #50, vincitrice a Le Mans e la Toyota #7, rispettivamente a 113 punti ciascuna e staccate di 12 punti dalla vetta del mondiale piloti. Proprio Ferrari, dopo essersi imposta al COTA grazie alla prima e alla terza posizione conquistate, rispettivamente con la #83 e la #50, ritorna al Fuji in cerca di riscatto, tracciato su cui le 499P avevano faticato enormemente lo scorso anno, disputando certamente la gara più complessa della stagione che ha visto la scuderia di Maranello debuttare nella massima classe delle gare endurance.
Una voglia di rivalsa che trova conferma nelle parole di Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance Race Cars di Ferrari: "Nel 2023 quella in Giappone è stata infatti la gara più difficile per la 499P, ma dallo scorso anno abbiamo imparato molto su come sfruttare pienamente le potenzialità della nostra vettura e per questo, pur rispettando la forza e la velocità dei nostri avversari, non ci diamo per battuti prima di scendere in pista". Un mondiale apertissimo, che vede dunque Antonio Fuoco, Nicklas Nielsen e Miguel Molina pronti a dare battaglia, confermando così uno stato di forma che li ha visti essere più volte protagonisti, specie nel corso degli ultimi round.
Situazione diversa invece per le altre due 499P, la #51 e la #83 di casa AF Corse: la prima, dopo essere stata costretta al ritiro nel round texano a causa di un contatto con una Peugeot, è chiamata a dare man forte alla gemella e alla stessa Ferrari nella lotta ai titoli, ritornando ad occupare le parti alte della classifica, mentre la seconda, dopo la splendida vittoria americana, cercherà di concretizzare una volta ancora il grande potenziale espresso durante questa stagione. Come precisato dallo stesso Cannizzo però, guai a sottovalutare gli avversari: Porsche, oltre che a difendere la prima posizione in classifica piloti, sarà chiamata a riscattare le sfortune degli ultimi round, così come Toyota, che peraltro gioca in casa, vorrà nuovamente dimostrare di essere la squadra da battere dopo aver conquistato lo scorso anno un netto 1-2, oltre che il titolo costruttori, classifica che li vede leader anche quest’anno grazie ai 147 punti conquistati contro i 136 di Porsche e i 128 di Ferrari.
Sebbene lo svantaggio in entrambe le classiche, nulla è ancora detto, specialmente se si considerano tutti i colpi di scena avvenuti durante la stagione e una Ferrari che, al netto di qualche errore e qualche sfortuna, Spa su tutte, ha dimostrato di poter lottare per il vertice ad ogni weekend: dal punto di vista tecnico la 499P è cresciuta, dimostrandosi quasi sempre competitiva con tutti e tre gli equipaggi; dal punto di vista operativo invece, a crescere è stata la stessa squadra che, non va dimenticato, è solo al suo secondo anno nella classe regina dell’endurance. Servirà essere perfetti, massimizzando così il risultato, con la consapevolezza di avere tutte le carte in regola per continuare a sognare in grande.