Archiviata la pausa estiva, questo fine settimana vede il ritorno del mondiale endurance, il quale, per il terzultimo appuntamento stagionale fa tappa al Circuit of the Americas di Austin o Cota che, dopo tre anni di assenza dal calendario, torna ad ospitare la “Lone Star Le Mans”, appuntamento sempre ricco di sorprese e piacevoli battaglie.
Un appuntamento arduo, che metterà a dura prova le vetture delle classi Hypercar e LMGT3, specie per il caldo e per il degrado gomme, due fattori evidenziati dalle squadre dopo aver disputato dei test collettivi sul tracciato americano a fine luglio, importanti sia per la preparazione di questo round che per testare alcune novità che verranno introdotte nella prossima stagione.
La situazione in classe Hypercar
All’alba del nuovo round, chi arriva da favorita, nonostante l’intervento del BoP è Toyota, che con l’equipaggio #8 ha trionfato nel round di Interlagos, oltre che Porsche, sempre in lotta per le posizioni che contano durante tutto l’arco del campionato, tanto da essere in vetta alla classifica con la 963 #6. Chi invece è chiamata a rilanciare le proprie ambizioni da titolo è Ferrari che, dopo il brillante trionfo di Le Mans ha faticato, e non poco, a ripetere le prestazioni messe in luce nella prima parte di stagione, complice anche un BoP particolarmente severo con le tre 499P, oltre ad una serie di errori che hanno influito ad ampliare il gap di punti con la Porsche al comando.
Quello del Texas però, sarà anche un fine settimana chiave per i team Cadillac e Peugeot, chiamati a mostrare progressi dopo che negli ultimi appuntamenti, specie per la casa francese, le aspettative non sono mai state rispettate, seppur per alcuni segmenti di gara le due 9x8 abbiamo mostrato qualche segnale incoraggiante. Discorso diverso per gli esordienti Bmw, Lamborghini e Alpine i quali dovranno continuare il loro percorso di avvicinamento ai top team della categoria, che ha visto soprattutto Alpine togliersi molteplici soddisfazioni nel corso di questa stagione. Un percorso che si avvarrà anche della tecnicità del COTA, tracciato che, grazie alla sua eterogeneità, sarà un vero e proprio banco di prova per affinare la comprensione dei neonati prototipi. Chi invece manca all’appello, purtroppo, è Isotta Fraschini: il team italiano, dopo aver scritto un’importante pagina della propria storia, è costretto ad alzare bandiera bianca per il resto del campionato, complice anche la rottura dell’accordo con il team Duqueine, struttura francese a cui era stata affidata la gestione in pista della Tipo 6.
La situazione in classe LMGT3 e l’esordio di Valentino in America
Se nella classe Hypercar la lotta per il titolo è ancora apertissima, in classe LMGT3, in vista dell’appuntamento Texano, la storia sembra essere differente, in quanto fino ad ora, le due Porsche di Manthey Racing hanno dominato la stagione, con la sola Bmw Wrt #31 a fare da vera antagonista. Una gerarchia che sembra possa riconfermarsi anche durante questa Lone Star, anche se sul tracciato del Cota storicamente a farla da padrone è stata la Ferrari.
La casa di Maranello, tra il 2013 -anno d’esordio della gara nel campionato mondiale endurance- e il 2020 -anno dell’ultima edizione prima della corrente- ha collezionato ben due vittorie, una in classe LMGTE Pro con Alessandro Pier Guidi e James Calado e un’altra in GTE Am, arricchite da altri 13 podi, un bottino che Ferrari vorrà ampliare con le due 296 GT3 schierate dal team Vista AF Corse. Il terzultimo round stagionale, infine, rappresenta anche l’esordio di Valentino Rossi in America: il “Dottore”, insieme ai suoi compagni Ahmed Al Arthy e Maxime Martin, vorrà certamente continuare a far bene al volante della sua Bmw M4 GT3 e chissà, magari bissare il successo del 2017 arrivato in sella alla sua Yamaha, compagna di tanti successi ottenuti in carriera.