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Ferrari, ma che fine hai fatto? Hamilton gira in Mercedes, Leclerc potrebbe dire addio a Maranello. E l’unico record in arrivo è negativo

  • di Luca Vaccaro Luca Vaccaro

  • Foto di copertina: Ansa

17 settembre 2025

Ferrari, ma che fine hai fatto? Hamilton gira in Mercedes, Leclerc potrebbe dire addio a Maranello. E l’unico record in arrivo è negativo
No, non vi stiamo prendendo in giro: Lewis Hamilton è stato beccato su una Mercedes a Los Angeles nonostante rappresenti la Ferrari in F1. Un’immagine destinata a far incaz*are milioni di tifosi, ma che rappresenta alla perfezione la realtà della Scuderia al momento. In pista le cose non vanno, complice una SF-25 deludente, mentre fuori c’è più di un rebus, da Leclerc che potrebbe dire addio a una proprietà che sembra assente. L’unico record in arrivo? È negativo

Foto di copertina: Ansa

di Luca Vaccaro Luca Vaccaro

Lewis Hamilton che gira ancora in Mercedes è l’immagine perfetta di cosa, nell’ultimo periodo, sia diventata la Ferrari. Un tempo oggetto del desiderio del mondo intero, oggi, forse, un po’ meno. Sir Lewis è stato infatti beccato a Los Angeles scendere dalla sua Mercedes Maybach S680, parte di una capsule collection firmata Virgil Abloh e la domanda è solo una: ma com’è possibile che un pilota Ferrari, squadra e brand tra i più rilevanti e influenti al mondo, giri su una vettura Mercedes? È vero: l’inglese e il designer si ammiravano, molto, ma è altrettanto vero che, specie se sei Lewis Hamilton, pilota preso per dare una spinta a 360° alla Scuderia, il discorso cambia.

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Lewis Hamilton Mercedes
Lewis Hamilton beccato a Los Angeles mentre entra nella sua Mercedes Maybach S680, parte di una collezione firmata Virgil Abloh, 2025. The Daily Sturdust / BACKGRID

Questione di immagine, la stessa che farà incaz*are tanti dei tifosi della squadra. Una piccolezza, eppure importantissima. Un tempo si diceva che prima dei piloti ci fosse la Ferrari, ma questa volta così non è stato. Perché è impossibile negarlo: chiunque abbia visto quella foto e la Scuderia ce l’ha nel cuore, nonostante ogni sacrosanta libertà, si è sentito un po’ tradito. Tanto più che Hamilton di Ferrari ne ha parecchie, utilizzate persino negli anni in cui vestiva la tuta della Mercedes.

I problemi, però, sono ben più ampi e coinvolgono la Scuderia in toto. C’è un Leclerc che, nonostante l’amore infinito verso la rossa, dopo sette anni a lottare come un leone inizia a spazientirsi vedendo vincere solo gli altri, gli stessi rivali che in passato ha battuto. Continua a giurare fede, ma vederlo andare via se anche il prossimo anno tutto dovesse andare male, proprio come nelle ultime stagioni, non è più improbabile. E poi ci sono le vittorie che mancano al di là dei singoli piloti, con una striscia senza successi che, gara dopo gara, diventa sempre più lunga. Da qui a fine stagione sarà dura, con una McLaren schiacciasassi e una Red Bull che, quantomeno nelle ultime due gare -grazie anche a un nuovo pacchetto di upgrades- sembra aver staccato la Scuderia di Maranello.

Charles Leclerc Ferrari Monza
Charles Leclerc al volante della Ferrari SF-25 a Monza, 2025 Scuderia Ferrari

La SF-25 non è la peggiore del lotto ed è per questo che, in un modo o nell’altro, per ora ha consentito alla squadra di arpionare il secondo posto nella classifica Costruttori, ma non ha nemmeno pregi che la rendano la più veloce, quantomeno in alcune circostanze. Doveva essere la vettura del riscatto, quella del Mondiale, ma la verità è che a Baku saranno i papaya a giocarsi il primo match point, con sette gare d’anticipo. Dominanti proprio come quella Ferrari che, anni addietro, costringeva i giornali ad aprire con titoli come “Formula Noia”.

Ferrari Michael Schumacher Jean Todt
Michael Schumacher abbraccia commosso il direttore sportivo della Ferrari Jean Todt sul podio di Magny-Cours, 21 luglio 2002. Ansa

E non finisce qui visto che, ormai, anche la comunicazione è diventata un rebus incomprensibile: quando Frederic Vasseur afferma una cosa i piloti fanno l’opposto o viceversa. Un cliché di questa stagione che, a Monza, si è visto all’ennesima potenza: giovedì Hamilton diceva di essere disposto ad aiutare Leclerc in qualifica, lo abbiamo ascoltato con le nostre orecchie, ma sabato sera affermava il contrario. Lo stesso team principal ne aveva parlato, salvo poi cambiare versione terminate le qualifiche. Poi c’è la proprietà nelle figure di John Elkann e Benedetto Vigna che, invece, di parole non ne spendeno proprio, al contrario di chi c’è stato in precedenza. Ancor prima che nel box servirebbe una reazione dai piani alti, perché così, salvo miracoli, non si vince. E non si vincerà.

John Elkann Frederic Vasseur Ferrari
Il presidente della Ferrari, John Elkann, nel box insieme al team principal Frederic Vasseur, 2025. Ansa
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