Charles Leclerc e Gilles Villeneuve: due nomi che in Ferrari evocano emozioni contrastanti. Simili nelle negatività, entrambi non sono riusciti a vincere un mondiale con la rossa nel fiore della propria carriera, rimanendo però nei cuori dei tifosi e della squadra nonostante tutto. A tracciare un parallelo, non proprio leggero, ci ha pensato Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente del Cavallino, che a Sky Sport F1 ha paragonato il canadese e il monegasco. “Leclerc è un bravissimo pilota, ma sta assistendo al passare degli anni. Sta vedendo nuove generazioni vincere e capisco la frustrazione legata al non avere una macchina vincente” ha subito spiegato l’imprenditore italiano.

Montezemolo non ha mai lavorato effettivamente con Villeneuve, essendo stato team principal della rossa fino all’anno prima dell’ingaggio del canadese, ma conosceva bene la realtà di Maranello del tempo: “Villeneuve ce l’aveva una monoposto competitiva, ma era un'altra cosa: non era un pilota con cui poter vincere un Mondiale”, ha spiegato Montezemolo. Sono parole forti, che ridimensionano il mito di Villeneuve, ancora oggi ritenuto uno dei piloti più importanti della Formula 1, ma confermano la visione esterna della rossa, quella che sembra possibile avere solo da fuori. Ancora nessuno è riuscito a valorizzare le qualità del monegasco, come urlato dai tifosi per tutti questi anni, a cui Montezemolo sembra aver fatto da portavoce: “Gilles un temperamento che gli permetteva di vincere gare, ma poi faceva l'errore o eccedeva”.

“Leclerc, invece, con una macchina non competitiva è costretto a spingere sempre, bisogna dargliene una che lo metta in condizioni di vincere. Lo merita” ha spiegato Montezemolo. E allora la domanda sorge spontanea (e lo fa ciclicamente durante il periodo del mercato piloti): quanto potrà ancora resistere il monegasco prima che la frustrazione superi l’amore per il Cavallino? Perché come spiegato da Montezemolo, la sua generazione ha già vinto in Formula 1, con Verstappen, ed è il turno di quella di Oscar Piastri. Ora gli occhi sono tutti puntati su Baku: sul circuito cittadino Charles Leclerc è già stato autore di grandi weekend, essendo forse il pilota più a suo agio su questa tipologia di tracciato. Il circuito azero potrebbe rappresentare una grossa chance per la rossa, che però deve metterci del suo: la SF-25 deve presentarsi in forma, altrimenti sarà ancora la McLaren a dettare il passo. E il rischio che la carriera di Charles Leclerc rimanga con le stesse statistiche di Gilles Villeneuve c’è: se prima la speranza di vederlo campione risiedeva in ogni appassionato, ad oggi la situazione è diversa. Il monegasco non sarebbe il primo pilota a perdere il momento d’oro della propria performance per rimanere a bocca asciutta.

