Vedere due fratelli al volante di una Formula 1 non capita spesso, così come vederne due in pista da compagni di squadra non era mai successo, quantomeno fino ad Abu Dhabi quando, grazie all’annuncio arrivato a inizio settimana, Ferrari ha sciolto tutte le riserve: il rookie schierato per le FP1 è Arthur Leclerc, fratello minore di Charles e attualmente “Reserve driver” della Scuderia. In passato c’erano stati coppie di fratelli scese in pista, la più celebre delle quali fu sicuramente quella formata da Micheal e Ralph Schumacher, con i due persino insieme sul podio in sedici occasioni, ma mai due fratelli erano stati anche compagni di squadra. In tal senso, Ferrari ha scritto una piccola pagina di storia, dando fiducia ad Arthur che, dopo aver lasciato le formule propedeutiche lo scorso anno, ha trascorso il 2024 dividendosi tra gare Endurance e un ruolo di supporto per la Scuderia tra simulatore e prove in pista. Una stagione che dunque sorride al più piccolo dei Leclerc, dopo che lo scorso ottobre ha conquistato, sempre al volante di una Ferrari, la 296 GT3, il titolo di campione italiano Gt insieme a Giancarlo Fisichella e Tommaso Mosca, oltre a vincere nella stagione di debutto nell’ELMS, grazie al successo nella 4H di Imola.
Quello di Abu Dhabi è debutto ufficiale, anche se i due avevano già condiviso la pista a Barcellona, lo scorso gennaio: Arthur per il suo primo test in F1, Charles impegnato nei test Pirelli dedicati allo sviluppo delle gomme che verranno utilizzate nei prossimi anni. Un regalo a una famiglia in cui il motorsport è sempre stato parte delle vite di ognuno, direttamente o indirettamente: prima con papà Herve, ex pilota di F1 e scomparso nel 2017, poi con Charles ed Arthur, con il secondo a seguire le orme del primo. Una giornata emozionante per l’intera famiglia, non senza un colpo di scena negativo: Charles, già pronto a scendere in pista, è stato costretto a rimanere nel box per i primi trenta minuti della sessione a causa di un problema al pacco batterie della sua SF-24, guasto che ha richiesto il cambio della componente, tardando così l’entrata in pista della monoposto #16 e che comporterà 10 posizioni di penalità da scontare in griglia di partenza.
Una prova che, oltre a scrivere una pagina di storia, è importante anche e soprattutto in vista del prossimo anno: Arthur continuerà nei ruoli di terzo pilota e pilota di sviluppo ma, complice la partenza di Robert Shwartzman direzione Indycar con l’italiana Prema, avrà più spazio rispetto a quest’anno, motivo per cui è importante che il feeling con la squadra e con le vetture di F1 venga affinato al meglio. Infatti, in un’epoca in cui i test in pista sono limitati alle giornate del preseason e a quelle dedicate allo sviluppo delle gomme, diventa sempre più importante cercare di trovare la migliore correlazione possibile tra pista e simulatore, affinché gli sviluppi e le soluzioni testate a Maranello possano trovare conferme in pista, aiutando così la squadra a progredire.
In tal senso, importanti saranno anche i test che si svolgeranno martedì e che vedranno in pista Antonio Fuoco, anch’egli impegnato nel ruolo di “Development driver” della Scuderia. Insomma, in Ferrari non c’è solo il focus sulla lotta per la conquista del titolo costruttori: si guarda anche al 2025, in attesa che Lewis Hamilton possa finalmente scendere in pista con una Rossa: per questo però ci sarà da attendere probabilmente gennaio, quando il contratto che lega l’inglese alla Mercedes scadrà. Nel mentre a dare spettacolo sono i due fratelli Leclerc, in una giornata che difficilmente Arthur e Charles dimenticheranno mai.