Dopo le dimissioni del Ceo di Stellantis Carlos Tavares la preoccupazione per il destino del gruppo si fa sentire. C'è chi rimpiange una figura come quella dello storico manager della Fiat, Sergio Marchionne, chi evidenzia i limiti e gli errori fatti dalla gestioen Tavares, come il giornalista ex Repubblica e oggi l'Espresso, Valerio Berruti, che su MOW ha chiarito molti aspetti della vicenda. Un'altra voce autorevole è quella di Luca Cordero di Motezemolo, per 30 anni nel gruppo, di cui 23 in Ferrari, portandola ai massimi livelli sia sportivi sia commerciali: “Nel 2022 fui il primo a dichiarare che l’auto italiana non esisteva più, eccetto la Ferrari, ottenendo come risposta un silenzio tombale da parte dei sindacati, del governo e dell’opposizione. Identica ritrosia mi fu riservata quando chiesi perché ai tempi del governo Conte 2 era stato fatto un prestito a Fca, poco prima della fusione con Peugeot, di 6,3 miliardi di euro, con impegni precisi, totalmente disattesi. Denaro che lo Stato aveva erogato per difendere il lavoro, invece, era stato utilizzato per una divisione di utili pari a 5 miliardi a favore dell’azionista”. Sono queste le parole di Montezemolo che, con estrema malinconia, analizza il passato del gruppo e gli errori che sono stati fatti.
“Mi chiedo perché John Elkann non si è opposto a Carlos Tavares, il ceo di Stellantis appena esautorato, quando decise di fare produrre la Fiat 600 in Polonia? Scelta presa quando Mirafiori, come ora, era ferma, con gli operai in cassa di integrazione. Anche i fornitori italiani sono stati sollecitati, attraverso una lettera, a investire in Marocco, esaltando le facilitazioni dedicate all’industria automobilistica in quella nazione. Quando, tutto il mondo sa che il nostro Paese è riconosciuto per essere il maggiore produttore di componentistica per veicoli”: parole dure quelle che esprime l’ex presidente di Ferrari che affida alla penna di Bianca Carretto, giornalista del Corriere della Sera che prima ancora aveva parlato in esclusica su MOW. Poi Montezemolo affonda: “Perché Elkann non ha mai iniziato a fare il padrone occupandosi, giornalmente, della governance aziendale, l’insieme di regole e principi che disciplinano la gestione e la direzione di una impresa, lasciando campo libero a Tavares?”. Che ripercussioni avranno queste parole? E, soprattutto, Elkann comincerà a fare il padrone come in molti gli stanno chiedendo di fare?