Ferrari piglia tutto, i portali d'informazione sono ormai tutti per lei. Non c'è big news di F1 che non abbia un richiamo al Cavallino. Prima la questione Lewis Hamilton, poi la partnership con HP e ora i rumors legati al futuro di Andrey Newey, dopo che la Red Bull Racing ha confermato che nel primo trimestre del 2025 lascerà definitivamente Milton Keynes. Ok le operazioni di marketing per tenere sempre sulla cresta dell'onda la Scuderia e le sue attività, ma come mai tutti sono così attratti da quel Rosso Ferrari?
Il motivo principale di queste scelte riguarda in prima battuta la forza economica e in seconda gli ingenti capitali pronti a disposizione per essere investiti. Ma non possono essere solo questi i motivi. Dopo la sbronza derivante dell'ingaggio ufficializzato dal 2025 di Lewis Hamilton, ecco che iniziavano le prime indiscrezioni che mettevano in luce improvvisi screzi tra il predestinato Charles Leclerc e il separato in casa Carlos Sainz. Ma non siamo nemmeno sicuri che al momento, lo stesso pilota monegasco faccia sogni tranquilli. Dopo le ultime prestazioni del collega spagnolo e il solo pensiero della pressione mediatica che un Hamilton possa portare con sé in Ferrari, lo fanno girare e rigirare nel letto. Detto ciò, è da auspicare che a Maranello potrebbero avvicinarsi sempre più tecnici e ingegneri di livello, note le prospettive di competitività che la prossima coppia di piloti potrebbe fornire in F1. E come per magia, ai primi interrogativi, ecco una nuova operazione mediatica, la Scuderia Ferrari si tinge di azzurro. E lo fa per il GP di Miami in onore della sua gloriosa storia di presenza sul mercato nordamericano e della nuova partnership strategica firmata con HP. Stiamo parlando del nuovo “Title Sponsor”, quello talmente influente che accosterà la sua identità alla denominazione ufficiale del team F1. Ecco allora la comparsa nel GP di casa di iconiche tonalità azzurre che dovrebbero richiamare l'Azzurro La Plata e l'Azzurro Dino, protagoniste nelle colorazioni del Cavallino ai tempi dei nostri nonni. Nello specifico il riferimento temporale è quello a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, prima dell'avvento del ben noto big del tabacco.
Con l'impegno per l’innovazione orientata alle prestazioni entra HP a Maranello come ennesimo brand calamitato in nome del prestigio nel motorsport. Nonostante i risultati in pista tardino ad arrivare, quelli da copertina sono sempre una spanna avanti a tutti. Una sponsorizzazione non come le altre, ma una dal valore di circa 100 milioni di dollari all’anno, cifra che permette da sola di coprire quasi un terzo del budget cap stagionale. Ma non solo, con l'iniziativa promossa in nome di HP ecco le attivazioni di tutta la rete di partner Ferrari in nome del consumismo. Puma ad esempio ha presentato una capsule cromaticamente dedicata, Ray-Ban uno speciale occhiale smart nato in collaborazione con Meta, mentre Bell una riproduzione dei caschi gara. Ora appare molto più chiaro il perché correre negli States ha il suo perché.
E se tutto ciò non bastasse ecco già nuove indicazioni in real time sul futuro di una superstar del settore come Andrey Newey. La Red Bull ha appena annunciato tra baci e abbracci la fine del loro storico e proficuo rapporto lavorativo. Immancabile quindi l'accostamento con la Scuderia Ferrari dal 2026. Non sarà sicuramente la decisione definitiva del britannico ma al momento sembrerebbe la più probabile. Visti poi gli apprezzamenti in passato per il prestigio del Cavallino, per Lewis Hamilton e non solo. Quindi mai dire mai perché in F1 tutto può succedere e proprio la Ferrari sta ridefinendo il confine dell'impossibile pur di fare quello scatto decisivo per vincere un trofeo da troppo ormai atteso a Maranello. Una cosa comunque è sicuramente certa, la storia insieme al prestigio, risorse finanziarie, cultura aziendale e opportunità di successo, rende la Scuderia Ferrari una destinazione ambita da tutti quelli del mondo del motorsport.